Un anno tra difficoltà, qualche gioia e l’incompatibilità con il patron

21/10/2010 alle 11:02.

CORSPORT (R. LORIA) - Mai banale da giocatore, mai banale da allenatore. Si può discutere su tante cose, ma non sulla capacità di essere se stesso di Leonardo Nasci mento da Araùjo, più semplicemente Leonardo. Quando Adriano Galliani il 31 maggio 2009 annuncia in diretta te levisiva che l’allenatore del Milan nel la stagione 2009/10

IL CAMMINO - La strada è in salita, la squadra non è facile da forgiare e sul cammino di Leonardo non manca qual che intoppo. Mentre a Torino però Fer rara naufraga, Leonardo rimane ben in sella al suo purosangue e giorno do po giorno regala, seppur tra mille dif ficoltà, un’identità al suo Milan. Un’identità che Adriano Galliani ribat tezza “4-2 e fantasia”. Un modo come un altro per raccontare lo spartito tat tico di un Milan che, alla faccia degli equilibri, gioca con quattro difensori, due centrocampisti centrali tra i quali Pirlo, e altri quattro giocatori dalle ca ratteristiche offensive. Un Milan mol to brasiliano ( vedi la Seleçao di Tele Santana nel 1982), inevitabilmente in costante, ma che a tratti regala ottime prestazioni come quella sfoderata al Santiago Bernabeu in Lea gue, dove il Milan vince per la prima volta nella sua storia. Nel suo momen to migliore il Milan di Leonardo incan ta persino palati fini come quello di Ar rigo Sacchi, ma inseguire l’Inter non è impresa facile e anche in l’avventura si conclude di fronte al Manchester United. Ad allontanare Leonardo dal Milan, però, non sono tanto i risultati (alla fine arriva la qua lificazione diretta alla Lea gue), ma i rapporti con Berlusconi, con il quale il brasiliano non nasconde di essere “incompatibile”. L’ultima sorti ta offensiva di un allenatore e di uomo mai banale.