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GASPORT (S. BOLDRINI) - Se i governi locali fossero sempre così rapidi ad affrontare i problemi della città, Roma sarebbe la capitale più curata del mondo. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, sono stati autentici sprinter nel tessere le lodi di Francesco Totti, fresco vincitore del Gold
Ultima, in questa gara, Renata Polverini, presidente della Regione Lazio: «Con questo importante riconoscimento internazionale, Totti dà lustro non solo al calcio capitolino, ma anche a quello nazionale. Penso che si tratti di un premio meritato sia per le sue doti sportive sia per quelle di solidarietà che ha mostrato in più di una occasione». La storia Immaginarsi che cosa sarebbe accaduto se Totti avesse vinto il Pallone doro, il suo vero sogno: una gigantografia di Francesco appesa sul Colosseo? Per Totti, in ogni caso, una bella soddisfazione, che rende meno amaro il pensiero del mattone di tufo scagliato contro il parabrezza della sua auto poche ore prima della partenza per Montecarlo. Per Francesco, campione del mondo nel 2006 a Berlino, è lennesimo riconoscimento, dopo la Scarpa doro 2007 come miglior bomber europeo, dopo gli 11 Oscar del calcio, dopo il titolo di capocannoniere con 26 gol del 2006-07. Totti è un collezionista di primati: maggior numero di presenze con la maglia della Roma (578), maggior numero di gol (245), maggior numero di gol nelle coppe europee con la maglia della Roma (34).
La sua è la favola di un ragazzo nato e cresciuto nel cuore di Roma, nella popolarissima via Vetulonia, a due passi da San Giovanni, che ha cominciato a giocare nella Fortitudo di Attilio Ferraris e che non ha mai indossato una maglia diversa da quella giallorossa. Totti si è legato alla Roma nei secoli dei secoli, per amore e per pigrizia: essere coccolato, e talvolta viziato, dalla squadra per cui tifi da bambino è il massimo. Totti ha dato e ricevuto, ha preso e ha ricambiato. È il miglior giocatore della storia della Roma. È un capitano di 13 stagioni. Non è Di Bartolomei, non è Losi, non è Ferraris IV, maun eroe del calcio moderno: gol, spot pubblicitari, beneficenza. Ma è, soprattutto, un campione e, sicuramente, lultima delle bandiere.