Totti, ora l'ottava meraviglia

02/10/2010 alle 10:20.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - «Se prima mangiavamo 12 o 13 maccheroni a testa, adesso sono solo 6 o 7 perché Ilary è a dieta». Scherza Francesco Totti in un’intervista a


va in campionato dal 7 dicembre. Lo fece a e fu vittoria (2-0, l’altro centro fu di Candela). Quella fu anche la prima di una lunga serie di reti agli azzurri.

Da allora sono passati 12 anni e mezzo e ce ne sono state altre 6. La seconda e la terza arrivarono entrambe nel torneo del terzo scudetto. All’andata in casa e al ritorno il 10 giugno del 2001, con quello che poteva essere il gol del trionfo senza dover aspettare la sfida col Parma. Il quarto centro è del 20 ottobre del 2007 al’Olimpico, il quinto è del 9 marzo del 2008 (altro 2-0) a 4 giorni dall’impresa di a Madrid. E poi la già citata doppietta di una anno fa. In totale fanno sette gol, di cui 3 al San Paolo. Domani può, dunque, arrivare a quota quattro. Sempre che il regime alimentare a cui lo sottopone Ilary non lo indebolisca: «Ormai a casa mangiamo solo pane e acqua». Solo una battuta, perché la vita familiare va alla grande: «Per il momento due figli vanno bene, ma appena riusciamo a cambiare casa e allargarci un po’, io e Ilary ci mettiamo sotto per fare il terzo figlio». Serenità fuori dal campo e un ottimo stato di forma, gli ingredienti per sbloccarsi ci sono tutti, per ricominciare la rincorsa ai 205 gol di Roberto Baggio. Gliene mancano 13 per raggiungerlo. Poi vorrà superarlo e puntare ad altri obiettivi. «Non so ancora cosa farò quando avrò smesso, ma certamente non farò l’allenatore, perché sono troppo buono. Ci vuole polso: scegliere la formazione, mandare alcuni tuoi giocatori in tribuna. Preferisco evitare, mi farebbe stare troppo male». Pensa al futuro, . A cosa farà dopo il calcio giocato. Ma, per fortuna, al momento in cui non lo vedremo più con la maglia numero 10 manca ancora un bel po’. A quello che farà da “grande” ci penserà poi. Adesso Francesco ha in testa solo il e una stagione da raddrizzare subito. «Non so ancora cosa farò quando avrò smesso» ha detto, ma acosa c’è da fare adesso lo sa bene: ricominciare a segnare.