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IL MESSAGGERO (R. RENGA) - Rosella Sensi ha ordinato il silenzio a seguito di un intervento di Francesco Totti, considerato a gamba tesa. Punizione, giallo per il capitano e per tutti. La Sensi ha forse ritenuto che Totti si riferisse a lei.
Personalmente, avremmo chiesto spiegazioni a Totti, non fatto suonare il silenzio. A chi e a che cosa si riferisce il giocatore? Ha ragione o no? Vede doppio o è ancora in sé? E questo il punto. Se latleta più rappresentativo di una società, se un calciatore che mai ha lasciato la prima linea (anche in occasione del recente deferimento) e mai si è nascosto dietro un pallone, dice e sottoscrive certe cose, vogliamo perlomeno starlo a sentire, dedicargli cinque minuti della nostra vita sociale?
Qui non centra letà di Francesco, non centrano gli eventuali acciacchi (piuttosto: sta benissimo) o il gol che non arriva. Ci si chiede solo se presente e passato di Totti giustifichino un approfondimento, un banale supplemento dindagini. Del resto, è da mesi che la Roma vive nella confusione e nellincertezza, dirigenziale e tattica e i risultati si vedono. Rosella poco può fare per risolvere i quesiti legati al modulo; molto, invece, potrebbe fare a livello societario. Serve un suo intervento, che non sia solo censorio. Lo chiedemmo allinizio della stagione; ci ripetiamo adesso, nello scoprire che il capitano la pensa come noi.
E singolare un fatto: gente che sino a pochi mesi fa perdeva la testa per un autografo di Totti è pronta adesso a dargli la spinta decisiva. Siamo sempre i primi al mondo nellarte di alzare e abbattere monumenti. Tra Borriello, che gioca nella Roma da cinque minuti, e Totti, che alla Roma ha dedicato se stesso, non si possono fare paragoni. Come tra Del Piero e Amauri. Tra Franco Baresi e Huntelaar. Tra Bergomi e Pandev. Eppure a Roma si fanno, mettendo in difficoltà il capitano e lattendente.
Strani giochi sulla pelle della Roma e di Totti. Siccome ci siamo, non convince neppure questa idea azzurra di dedicare una partita a Totò e a Francesco. Per Baggio si giocò una gara a Genova, ma Robertino aveva trentasette anni e il Trap prese al volo loccasione per dirgli grazie e addio, prima che lItalia ne pretendesse la convocazione in Portogallo. Totti di anni ne ha tre in meno, è ben lontano dalladdio e tanto amico di Cassano non è più da un pezzo.