Totti e Vucinic out I cambi inaspettati

25/10/2010 alle 09:37.

IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - Prima perplessi, poi addirittura a bocca aperta. Nel giro di 7 minuti i tifosi della Roma, quelli al Tardini così come quelli davanti alla tv, sono rimasti frastornati. Tutti lì a chiedersi il perché della doppia sostituzione di Claudio Ranieri che in un attimo ha tolto due delle tre punte con le quali si era presentato a Parma. Quelle che costituivano la vera novità della giornata. Perplessità, dubbi. Ma questo non significa mettere in discussione la posizione del tecnico, ma semplicemente porsi delle domande su alcune scelte apparse discutibili

dalla sua parte e se Baptista avesse passato il pallone a Okaka magari staremmo qui a parlare di tre punti

portati a casa. Che non sono arrivati anche perché, con l’uscita di e Vucinic, la Roma ha perso in pericolosità ed imprevedibilità. A dire il vero non è che i due fino a quel punto avessero fatto sfracelli, eppure sembravano ancora in grado di dare qualcosa. Ma andiamo per ordine: dopo un primo tempo col 4-4-2 e Vucinic a sacrificarsi sulla fascia sinistra, al rientro dagli spogliatoi si vede in campo Simplicio. Si fa la conta  degli altri 10 presenti e all’appello manca . Francesco per mezzora si era visto ben poco, ma negli ultimi 15 minuti aveva fatto tre giocate alla sua altezza. Una punizione da 30 metri, un colpo di tacco al volo per Cicinho, un passaggio al millimetro sopra le teste della difesa avversaria per Borriello. Insomma sembrava stare carburando. E invece Ranieri ha deciso di preferirgli Simplicio passando al
con il brasiliano ex Palermo a giocare da trequartista, con Cicinho da una parte e Vucinic dall’altra. Una scelta dettata dal fatto che il capitano, dopo aver giocato tutta la partita col Basilea, era un po’ in affanno? Forse. Sette minuti dopo il secondo cambio: fuori Vucinic e dentroBaptista. Mirko, è vero, al rientro dopo l’infortunio non era al meglio e non aveva i 90 minuti nelle gambe, anche se sembrava in grado di restare in campo ancora per un po’. Fuori tutti e due perché in debito di energie? Possibile. "Ma allora perché non alternare l’uno all’altro nella più classica delle staffette?", si sono chiesti in molti. La cosa certa è che senza loro due, senza due dei tre attaccanti potenzialmente più forti, il Parma ha ripreso coraggio.


 

A metà ripresa entra anche Okaka al posto di Cicinho, e si vedono le tre punte. Una formazione sulla

carta anche più offensiva di quella di partenza, nella quale Vucinic giocava largo a sinistra, un po’ alla Delvecchio nell’anno dello scudetto. Negli ultimi 20 minuti, invece, ci sono Borriello, Baptista e lo stesso

Okaka con il trio Pizarro-Brighi-Simplicio alle loro spalle. E per poco non ci scappa pure il gol. Sarebbe

bastato che Baptista avesse guardato a sinistra invece che a destra. Non lo ha fatto e la vittoria non è arrivata.

Niente tre punti, ma uno solo e tanti tifosi romanisti a chiedersi cosa sarebbe successo con e Vucinic


(o anche uno dei due) in campo fino alla fine.