IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Toni, Borriello, il Genoa, la Roma. Il vecchio, Toni, il nuovo Borriello; il Genoa, squadra delluno ora, dellaltro in passato. La Roma, squadra di uno in passato (recente), dellaltro ora e per i prossimi cinque anni. Una traccia unica. Domani, una staffetta. Del gol. Tutto davanti a Ranieri, tecnico di entrambi, prima e dopo. Torna all
Torna allOlimpico il bomber di Pavullo nel Frignano. Applausi. Applausi perché con lui la Roma ha fatto sognare i tifosi per cinque/sei mesi. Applausi perché è stato accantonato senza colpo ferire e non ha mai acceso grosse polemiche a distanza, almeno per ora. Applausi perché sè fatto volere bene da tutti, dai compagni, dalla città. Ha sperato fino alla fine di essere confermato, ma la Roma aveva fatto altre scelte (Adriano prima, Borriello, appunto, dopo) e lui, ultratrentenne, non poteva più trovare spazio in giallorosso. Qualche applauso se lo attende anche dalla gente, domani sera allOlimpico, anche se per tutti sarà un nemico da temere. Un suo gol potrebbe essere pesantissimo, non proprio come quello che segnò allInter nella scorsa primavera: quello fu un pezzo di sogno, domani sarebbe un incubo e non un solo pezzo di incubo. «La Roma ha bisogno di punti e farà di tutto per vincere, senza pensare alla Champions che lattende in settimana. Certo le probabili assenze di De Rossi e Vucinic potrebbero pesare per loro, ma hanno comunque molti campioni. Totti? E la bandiera e non sarà mai un peso per la Roma». Lui invece lo è stato e per questo cè rimasto male. «Sono andato nella società che ha dimostrato di volermi davvero», va ripetendo da tempo.
Il Genoa, la società che lo ha voluto tanto, alla quale lo scorso anno, proprio in un Roma-Genoa, Luca segnò una doppietta. Decisivo in quella partita. Mano sullorecchio, gioia indescrivibile. Era la Roma che stava cominciando a mettere paura allInter. La Roma di domani ne mette meno a tutti, ma è ferita. Toni ha lasciato il giallorosso con un sogno sfumato e cinque gol allattivo (due al Genoa, uno allInter, uno al Livorno e uno allUdinese, cioè quattro allOlimpico e uno solo in trasferta). «Ho una gran voglia di segnare, mi piacerebbe poi fare una dedica speciale». Ecco, questo i tifosi della Roma lo capirebbero meno. La dedica speciale, chissà a chi? Magari sarà una dedica velenosetta? No, sostiene chi Toni lo conosce bene. «Sei mesi belli, tanto entusiasmo e il sogno scudetto sfiorato. Pensavo che Roma facesse di più per trattenermi, ma comunque mi è rimasto un bel ricordo. Molti tifosi giallorossi ancora adesso mi ringraziano. Affronteremo una squadra ferita e per questo sarà importante partire subito bene e dare il centodieci per cento. Ranieri rischia? Sinceramente non saprei. Stanno vivendo un momento di crisi, unaltra sconfitta per loro sarebbe pesante. La situazione di Totti? Francesco è una bandiera, non va discusso». Discutibili, secondo Toni, gli stadi italiani. Riferimento a quanto successo a Marassi martedì sera con le violenze serbe.