IL ROMANISTA (D. GALLI) - «Il deferimento di Rosella? Mi fa piacere. Perché si avvicina al padre». A papà Franco. Alluomo che negli anni novanta si è ribellato al potere, prendendo a picconate il Palazzo e collezionando processi. Sportivi, si intende.
La sentenza della Disciplinare è prevista dopo la seconda settimana di ottobre. Ammende? Inibizioni? A mamma Maria non importa. Latto di accusa della Procura Federale la rende orgogliosa di una figlia così combattiva. Rosella Sensi aveva reagito a uningiustizia. Si era sfogata su Roma Channel contro la direzione, vergognosa, di Brescia-Roma. Un arbitraggio bocciato pure dallAia. La madre applaude la figlia, tenace quanto il marito. Non a caso, lavvocato della Roma, Antonio Conte, preparerà un memorandum difensivo in stile Franco Sensi. La signora Maria coglie loccasione per ricordare proprio il presidentissimo: «Visto che molti tifosi mi chiedevano se si poteva organizzare in una data per ricordarlo, abbiamo deciso per il 4 ottobre (San Francesco, ndr) alle 17 alla chiesa di SantAnna in via di Porta Angelica. Chi vuole partecipare... è una messa libera per i tifosi». La voce di Maria Sensi è quella di tutti i romanisti. Che non hanno dimenticato Franco e le sue battaglie. E che adesso che su Roma piovono insulti e deferimenti, hanno voglia di rispondere sul campo ai complotti. La signora Sensi censura le contumelie vomitate da Bossi: «Io sono romana come tutti voi. Consiglierei di chiudere i cancelli ai muri di Roma. Lasciamo stare, è meglio non considerarlo. Non si può offendere una città in questa maniera. Quando Totti ha detto qualcosa, è intervenuto anche il Presidente della Repubblica. Ma io penso più alla squadra, che deve andare bene. Borriello è bravissimo, ma deve essere tutto il gruppo a funzionare. Se funziona, lui segna». Maria Sensi ha deciso. Seguirà la Roma al San Paolo: «Questa volta voglio andare. Mi sento di andare». Per non lasciare sola la Roma e i romanisti. Come faceva il marito. Come fa la figlia