Roma, un punto e niente altro

25/10/2010 alle 10:13.

CORSPORT (A. POLVEROSI) - Immaginiamo le facce dei telespettatori di Seul alla fine di Parma-Roma. Se si gioca alle 12,30 (facendo imbestialire i tifosi nostrani, che nella protesta hanno piena ragione) per vendere questo spettacolo nel ricco Oriente, possiamo solo spe rare nell’incompetenza dei coreani o dei giapponesi. Se invece hanno un minimo di gusto, se anche loro vogliono divertirsi con gol, occasioni e gioco, allora questa partita è stata due volte disastrosa, per gli spettatori italiani e per i telespettatori orientali che si sono visti rifilare una patacca.

CORSPORT (A. POLVEROSI) - 
Immaginiamo le facce dei telespettatori di Seul alla fine di Parma-Roma. Se si gioca alle 12,30 (facendo imbestialire i tifosi nostrani, che nella protesta hanno piena ragione) per vendere questo spettacolo nel ricco Oriente, possiamo solo sperare nell’incompetenza dei coreani o dei giapponesi. Se invece hanno un minimo di gusto, se anche loro vogliono divertirsi con gol, occasioni e gioco, allora questa partita è stata due volte disastrosa, per gli spetta tori italiani e per i telespettatori orientali che si sono visti rifilare una patacca.



Parma-Roma è stata brutta. Un tiro da fuori, un’occasione e mezza per il Parma ( tutto materiale di Marques); un tiro in porta (Okaka al 32' del secondo tempo), un contropiede buttato alle ortiche da Julio Baptista e una stupenda mezza rovesciata volante di Mexes finita fuori per la Roma. In 90 minuti non si è visto altro. Niente emozioni e gioco scadente. Le uniche notizie buone sono giunte dal fronte romanista: ieri, per la prima volta in questo campionato, ha conquistato un punto in trasferta e per la terza volta in 12 partite non ha subìto gol. Merito in gran parte di una coppia di centrali solida e sicura, Mexes-Juan, su cui prima Bojinov e poi Crespo hanno sbattuto faccia e polpacci. Dal fronte emi liano la notizia peggiore è la classifica: da ieri il Parma è ultimo.
 



FUORI TOTTI
 - La squadra di Ranieri ha cambiato linea di gioco e ha puntato, nel primo tempo, sul possesso palla. Con la solita tecnica, Pizarro guidava la manovra cercando di sfruttare gli esterni in giornata grigia, così come i due attaccanti. era impre ciso, Borriello si muoveva più degli altri, ma senza trovare lo spunto, anche perchè soffriva il controllo di Paletta. Tuttavia, erano le due ali a frenare la Roma. Cicinho era finito in campo all’ultimo istante, per l’infortunio di Taddei durante il riscaldamento: sembrava davvero capitato lì per caso; Vucinic avrebbe dovuto coprire an che gli attacchi di Zaccardo, terzino portato a spingere forte, lo faceva di malavoglia, ma sbagliava soprattutto gli appoggi e le scelte in fase d’attacco.



Ranieri, però, alla fine del primo tempo ha deciso di togliere , pure lui responsabile di errori non da... (passaggi sbagliati e tiri mancati), ma il tecnico ha tentato la correzione della squadra cam biando impostazione, dal 4-4-2 al
, con
Pizarro e Brighi davanti alla difesa, con Cicinho, Simplicio (il sostituto del capitano) e Vucinic (e poco dopo Julio Baptista) alle spalle di Borriello. La Roma nel secondo tempo è diventata un po’ più coraggiosa e un po’ più logica sul piano tattico (non certo su quello tecnico), ha giocato anche con più cuore, ma la scelta di togliere non è stata condivisibile: non avendo sbocchi nel gioco d’attacco, poteva segnare solo con una prodezza individuale e quella specialità, nella Roma, appartiene a
. 



DENTRO GIOVINCO
 - Nel primo tempo il Par ma è stato meno brutto della Roma. Innan zitutto ha tirato almeno una volta in porta (respinta di su botta di Marques) e ha fallito una clamorosa occasione con lo stesso Marques, messo davanti alla porta da un cross corto di Gobbi. Come la Roma, però, non aveva un gioco d’attacco. Boji nov, servito poco e male, ha contribuito a frenare la sua squadra finendo in fuorigio co la bellezza di sei volte, vittima dell’inte sa Mexes-Juan, mentre i tre centrocampi sti non si sono quasi mai presentati in area e le loro conclusioni da fuori erano tutte imprecise. Qualcosa di più, e di meglio, si è visto con l’ingresso di Giovinco: se non si aggrappa al suo talento, il Parma non brilla. 



TERZO CAMBIO DI MODULO
 - Sfruttando la buona pressione del secondo tempo, Ranie ri ha cercato di vincere la partita inseren do Julio Baptista al posto di Vucinic e so prattutto Okaka al posto di Cicinho, rimettendo la squadra col 4-4-2, con Simplicio a destra, Pizarro e Brighi al centro, Julio Baptista a sinistra. Okaka è stato l’autore dell’unico tiro della Roma nello specchio della porta, Julio Baptista di un errore imperdonabile in contropiede: erano tre romanisti contro due parmensi, Okaka era al la sua sinistra, libero, il brasiliano ha passato la palla a destra. Nel deserto del gioco, c’era stato a metà ripresa una fantastica mezza rovesciata volante di Mexes su angolo di Cicinho: Banti non se n’è accor to, ma la palla è stata deviata da Valiani, altrimenti avrebbe avuto buone possibilità di entrare in porta. Una gemma appesa a una collana fatta con lo spago per i pacchi.