Roma: la crisi tocca anche le buste paga

22/10/2010 alle 11:42.

GASPORT (A.CATAPANO) - Ma la banca che fa? Comincia a chiederselo qualche giocatore, infastidito dalla prospettiva di restare per il quarto mese senza stipendio. Mormorano. «Pensavamo di aver già dato l’anno scorso...». In quanto a disponibilità e sacrifici. Dura immaginare calciatori di questo livello tirare la cinghia, ma è innegabile che quelli della Roma abbiano rischiato di vincere l’ultimo scudetto viaggiando per tutta la stagione sulle tre/quattro mensilità arretrate. E, privilegi di status a parte, è comprensibile se stavolta qualcuno si ponga il problema

Omissioni e dubbi UniCredit (ieri contestata nella sede romana da un gruppo di ultrà) ha lasciato la gestione tecnica della Roma a Rosella Sensi — la linea è stata: «Ognuno si prenda le sue responsabilità» — e si concentrata sul futuro della società, a braccetto con Rothschild. Giusto, ma i conti sono peggiorati di pari passo con i risultati della squadra, la prospettiva di ricapitalizzare è tornata una necessità, in generale la Roma si è avvitata su se stessa, con la banca spettatrice. «Ci fidiamo dell’attuale management» hanno detto più volte da piazza Cordusio. Ma forse l’attuale organigramma, per come (non) sono distribuiti poteri e cariche, non è più in grado di fronteggiare la situazione. L’ultimo esempio è di ieri. A Trigoria si è rischiato un incidente diplomatico con Ranieri. L’allenatore si sentiva rassicurato dai «confronti» di mercoledì, poi ha scoperto dai giornali che la presidente e suo marito si sarebbero già in contatto, grazie al solito mediatore, con Leonardo. Lei gli ha giurato e spergiurato che non è vero, ma a lui il dubbio è rimasto. E poche certezze Ranieri ha pure sulla condizione atletica della squadra, tanto che perfino lui, dopo essersi confrontato con i giocatori, starebbe pensando ad un richiamo di preparazione. Avanti così. Almeno fino a Parma.