Roma, è crisi di nervi Totti va all’attacco. La Sensi lo zittisce

07/10/2010 alle 10:22.

GASPORT (A. CATAPANO) - Anche se la tirata d’orecchie, dopo aver valutato pesi e contrappesi, è diventata poco più di un buffetto, fa comunque notizia e rappresenta un precedente: non s’era mai vista Rosella Sensi intervenire pubblicamente per rimettere al suo posto il capitano della squadra, già toccato dalle critiche dei tifosi . «Non mi piace leggere che Totti pensi di essere un problema — dice la presidente —. La verità è che il calcio parlato condiziona il lavoro, e noi invece dobbiamo imparare a convivere con tensioni, umori e provocazioni. Serve la misura e il rispetto dei ruoli».

Uomo avvisato mezzo salvato, verrebbe da dire. Perché Totti, il fratello mancato, l’amico del cuore, il simbolo, guai a chi glielo tocca, in questo momento è pure un problema. Non si può dire? Allora, è un generatore di tensioni. Come è stato Borriello con quelle parole su Ranieri. Come alcuni dirigenti con le loro guerre di logoramento sotterranee. Come l’allenatore, considerato una vittima di questo tutti contro tutti, mapure incapace di reagire con l’autorevolezza che gli si attribuiva. Botta e risposta È la consueta rubrica di sul Corsport a provocare comunicato e silenzio stampa, l’uno-due con cui la Sensi spera di aver ristabilito l’ordine. Tre i passaggi incriminati. Il primo, un tentativo di ripassare la palla a Ranieri, che alla vigilia di lo aveva responsabilizzato oltremodo (« viene prima di tutto»), mettendolo in imbarazzo con i compagni. «L’allenatore può utilizzarmi quanto e dove vuole, posso giocare in qualsiasi ruolo, anche sapendo di mettere più quantità e meno qualità nelle mie giocate». Il secondo, un messaggio di posta interna. «Se qualcuno pensa che io sia diventato un problema, ha il dovere di dirmelo in faccia». Il terzo, un attacco alla dirigenza (un dirigente?). «A chi dice che io comando nella Roma (Walter Novellino ieri giurava di non essere sbarcato a Trigoria per imposizione del capitano, ma il club ha smentito, ndr) rispondo che l’ho soltanto difesa mentre altri non si sono esposti perché vittime di compromessi o pronti a ricollocarsi in futuri assetti societari».

A poche ore di distanza, il comunicato della Sensi è una reazione allarmata. « è un simbolo della Roma e continuerà ad esserlo, per questo mi aspetto da lui un contributo decisivo nel presente e nel futuro. Non mi piace sentir dire da Rivera (in un’intervista al Romanista) che i miei giocatori abbiano cominciato a parlare contro Ranieri. In questi giorni dobbiamo sposare solo due concetti: silenzio e fatica». Due uomini in barca E in silenzio Claudio Ranieri, il convitato di pietra delle chiacchiere di ieri, rimugina sulla sua situazione: col contratto in scadenza, qualche giocatore che gli parla contro e qualche dirigente che gli fa terra bruciata, lui in questo momento, oltre alla Sensi, sente di potersi fidare del solo Montali, se non altro perché da un po’ i due stanno sulla stessa barca. Col vento contrario, in attesa che giri. Ma quando? Ieri gli americani hanno comprato il Liverpool e il russo ha negato ogni interesse. Sono tempi cupi. «Ma ci rialzeremo» ha detto . Mentre giocava a poker.