Roma, chi gioca aggiusti la mira

28/10/2010 alle 11:20.

GASPORT (A. CATAPANO) - A volte devi ridere per non piangere. Come faceva Stefano Masciarelli in quella vecchia imitazione del romanista arrabbiato («Giannini non lo vendemo, lo regalamo! ») che dialogava con la Dandini? « Primadi parlare della Roma— era l’incipit abituale —, vorrei parla’ de quelli dello Zagarolo che l’altro giorno volevano segna’, segna’, segna’... ahò, potete segna’ solo che dar fornaro! ».

Che povertà Ecco, la battuta oggi calza a pennello alla RomaUn dato interessante, fornito da laroma24.it, spiega perché la formazione di Ranieri — con sette gol in otto gare — abbia il quart’ultimo attacco del campionato, solo una rete in più di Parma, Cesena e Udinese, le peggiori. Il dato è il risultato del rapporto tra i tiri tentati e quelli finiti nello specchio della porta. In otto giornate, la Roma ha tirato 142 volte, meno soltanto di Palermo (145), (153) e Inter (165). Ma sono appena 33 i tiri conclusi nello specchio, praticamente la metà di Palermo (62) e Milan (61), comunque meno di dodici squadre. Perciò, la percentuale colloca la Romain fondo alla classifica: solo il 23,2% dei tiri giallorossi è andato in porta, peggio perfino dell’asfittico Cesena, che almeno un quarto lo raggiunge (25,58%).

Incredibile L’altro dato interessante chiama in causa , in questo momento il simbolo dell’impotenza giallorossa. A secco dal 9 maggio, oggi fanno 170 giorni di astinenza, cifra mai toccata prima all’inizio di una stagione. Numeri già spaventosi. Ma se si allarga la ricerca a tutto il 2010, si scopre che ha realizzato 5 reti in 18 partite di campionato. Il dato non migliora considerando anche le coppe, anzi: così sono 24 le gare affrontate, ma i gol restano 5. La à romanista — e già questa è una clamorosa novità — comincia a chiedersi se sia ancora in grado di fare la differenza. Lui si picca di questo, perché si sente bene e integro. E allora, senza polemiche ma con un pizzico di perfidia, pur restando ufficialmente in silenzio, ricorda che, rispetto all’anno scorso e alle stagioni precedenti, per fare spazio a Borriello lui è indietreggiato di qualche metro, allontanandosi dalla porta. E — giura — non ha fatto una piega. Ma — e in qualche modo in queste ore lo ha fatto sapere — gli scoccia tremendamente fare da parafulmine e subire l’«onta» dei «cambi tattici». Vuoi vedere...? Anche per questo, per motivi diciamo politici, sabato Ranieri potrebbe dare un turno di riposo a Borriello, l’unico che fin qui abbia segnato con regolarità. Del resto, sarebbe facile motivarglielo: quattro giorni dopo c’è il Basilea, la domenica arriva la Lazio, le due partite più importanti di tutta la stagione. Senza Borriello, verrebbe quasi facile rispolverare il : con punta unica, Vucinic a sinistra, Perrotta trequartista e Menez a destra. Ammesso che il francese confermi i progressi mostrati ieri, quando si è finalmente allenato con il gruppo. Se, invece, il recupero di Menez slitterà a mercoledì, sarà più logico per Ranieri riproporre contro il Lecce il tridente di Parma: e Borriello fianco a fianco, Vucinic ala sinistra. Magari cercando di tenerli insieme qualche minuto di più.