Riise: «Serve l’impegno di un anno fa»

05/10/2010 alle 11:51.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - «Dobbiamo giocare a un altro livello se tra due settimane vogliamo battere il Genoa. Dobbiamo lavorare di più». John Arne Riise ha una sola medicina per il male oscuro che attanaglia la Roma. Che la stritola nelle sue spire impedendole di tornare a galla. Lavoro, lavoro, lavoro. Che poi è un leitmotiv per il gialloroscio. Uno stile di vita, più che uno slogan. Sul suo profilo Facebook continua ad esserci scritto: «Un giorno senza allenamento è un giorno senza senso». L’altra sera, di ritorno da Napoli, John ha acceso il suo lap top, il computer portatile, e ha cercato di

la Roma. Che la stritola nelle sue spire impedendole di tornare a galla. Lavoro, lavoro, lavoro. Che poi è un leitmotiv per il gialloroscio. Uno stile di vita, più che uno slogan. Sul suo profilo continua ad esserci scritto: «Un giorno senza allenamento è un giorno senza senso». L’altra sera, di ritorno da , John ha acceso il suo lap top, il computer portatile, e ha cercato di rincuorare l’animo di tutti. Tifosi, dirigenza. E squadra.



«Dopo due vittorie consecutive - digita il Vichingo - eravamo pronti per continuare questo buon trend (i successi con Inter e Cluj, ndr) anche al San Paolo. Sapevamo che il era forte in casa e che avremmo dovuto dare il massimo per batterlo. Dopo il primo tempo, sentivo che avevamo la partita sotto controllo e che la potevamo far girare a nostro favore. Quello che abbiamo fatto nel secondo tempo non è stato sufficiente, il  ha fatto un exploit e ha segnato due gol. Nessuno è rimasto soddisfatto alla fine della partita, né i giocatori, né i tifosi»
Come se ne esce? Facile, spiega John sul suo blog: «Dobbiamo giocare a un altro livello se tra due settimane vogliamo battere il e prendere i 3 punti. L’anno scorso eravamo nella stessa situazione. Avevamo avuto un bruttissimo avvio di stagione, alquanto fastidioso. Dobbiamo  lavorare  ancora di più e ritrovare quelle sensazioni e quell’impegno che l’anno scorso abbiamo messo quando abbiamo dato una svolta al campionato. Lo stesso impegno mostrato contro l’Inter dobbiamo averlo in allenamento e in ogni partita se vogliamo tornare in testa alla classifica, dove meritiamo di stare!».

 
Thunderbolt si fa latore di un messaggio comune. È il cyber-ambasciatore di una Roma che adesso si sente più Calimero che l’Araba Fenice rinata la passata stagione dalle ceneri spallettiane. «So che Ranieri e gli altri giocatori la pensano come me. Quindi insieme, probabilmente, riusciremo a farcela. Non ho dubbi che Ranieri avrà l’abilità, ancora una volta, di portare tutti noi al livello in cui eravamo l’anno scorso, quando giravamo al massimo». Riise si rivolge poi direttamente ai tifosi. Per chiedere loro di non arrendersi. Di continuare a credere in questa squadra: «Non disperate, non ancora…», scrive.

 
Purtroppo o per fortuna, ora c’è la sosta. John è stato convocato dal Ct Egil Olsen per la partita di venerdì con Cipro. «Non vedo l’ora di disputarla - commenta il laterale romanista - ma tutti i tifosi della Roma devono sapere che, quando tornerò, lavorerò al massimo insieme ai miei compagni per tornare a vincere». È una promessa. E Riise è uno abituato a mantenerle, le promesse. Come quando, appena arrivato, giurò di «dare tutto per questa maglia». Sembrava una frase fatta, buttata lì per fare contenti i tifosi. Sembrava, appunto.