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IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Dopo due giorni di riposo e senza 8 nazionali, la Roma si ritrova a Trigoria. Ranieri terrà a rapporto la squadra ma senza alzare la voce. «Ho bisogno di tutti ma se ci fosse qualcuno che per qualsiasi motivo non se la sentisse, questo è il momento di alzare la mano e chiamarsi fuori». Un discorso che non si riferisce alla disponibilità (apprezzata) di Totti (impegnato in mattinata in un torneo di poker di beneficenza) ad accettare la panchina senza polemiche. Al capitano, quindi, verrà ribadito di rimanere sereno e di continuare a pensare al campo, visto che sarà poi lallenatore, come ha sempre fatto, a decidere chi giocherà.
Continua invece a ritenere un falso problema quello della condizione fisica deficitaria palesata dalla squadra, attribuendola più ad una questione mentale che di preparazione. Il fatto è che, se serviva una vittoria per dare una scossa e questa non è arrivata nemmeno dopo un successo in pieno recupero contro i campioni dEuropa dellInter, il timore rimane. Intanto attende con ansia il ritorno di Taddei, pedina fondamentale per il 4-2-3-1 o il 4-4-2. Se il brasiliano, reduce da un infortunio, garantirà di poter giocare almeno unora, lidea contro il Genoa è di riproporre quello che lo stesso Ranieri ha definito, dopo Roma-Bologna, il «modulo-pilota spallettiano, quello che i ragazzi conoscono a memoria». Nel rendez-vouz pomeridiano di oggi, possibile la presenza di Rosella Sensi che ha già anticipato ieri in una riunione al suo staff che si va avanti con il tecnico, al quale andrà fatta sentire la massima fiducia. Nessun cambio in corsa, quindi, tantomeno il fantasma di Lippi allorizzonte. Quello appartiene al passato, come ha ammesso lex presidente della Juventus, Cobolli Gigli: «Claudio aveva ragione. Che ci fosse un retro-pensiero che poteva vedere Marcello, alla fine del proprio impegno azzurro, ad occuparsi della Juve con qualche ruolo importante, questo lo suppongo». A Trigoria, invece, questo è escluso.