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GASPORT (A. CATAPANO) - Limmagine, forse, di una svolta epocale. Al 31 s.t., mentre Mirko Vucinic segna il gol del raddoppio, Francesco Totti viene espulso dopo uno scontro con Olivera. Giusta o esagerata che sia la decisione di Gervasoni (lui giura di aver visto una mano in faccia al leccese), la reazione del romanista la fa diventare un episodio secondario e dà una rappresentazione del declino di un grande giocatore: Totti esce dal campo a fatica, urla a Gervasoni «bravo, sei un fenomeno». Rosella Sensi assiste attonita dalla tribuna. Poi la presidente, indispettita anche dalle ultime dichiarazioni del sindaco Alemanno («Dovrebbe ricordarsi che la presidente sono ancora io»),
Meglio così? Non parla dellepisodio Totti, ma schiuma rabbia. «Di questa serata salvo solo la vittoria e gli 80 anni del nostro massaggiatore Giorgio Rossi», dice. Se ne va da unuscita secondaria, ma fa sapere attraverso il suo entourage di ritenere lespulsione «ingiusta». Anche Olivera scagiona se stesso e il capitano romanista: «Il mio fallo era normale e poi non ci siamo detti nulla di "speciale", nessun insulto». Totti, poi, giustifica la reazione successiva «per lamarezza di saltare il derby». E chissà se pure Fiorentina e Juve. Ranieri contesta la decisione di Gervasoni. «Troppo severo, bastava il giallo. Francesco si è sentito vittima di uningiustizia». Anche il presidente del Lecce Semeraro dice che «lammonizione sarebbe stata sufficiente». De Canio glissa, ma pure lui contesta Gervasoni: «Il vantaggio della Roma è irregolare». Mentre i tifosi della Lazio si disperano. «Senza Totti e con Vucinic potete batterci» dicono alle radio. Lultimo affronto.