Poca Roma Hamsik la punisce

04/10/2010 alle 10:16.

CORSPORT (A. MAGLIE) - Sale il Napoli, sulle ali di una qualità di gioco che cresce a vista d’occhio. Onore al merito. Ma anche al demerito e quello va messo quasi tutto sul conto di Claudio Ranieri che ha scelto prima un assetto piuttosto inusuale per la sua squadra e poi ha fatto alcuni cambi, soprattutto il primo, quello di Borriello, che non hanno certo migliorato la situazione.

Il di Mazzarri è stato bello, convincente e, soprattutto nel secondo tempo, veloce. E se nel primo tempo la Roma era riuscita a limitare i danni grazie a ritmi com passati, quando i ritmi da Hamsik, Lavezzi e Cavani sono stati alzati, la squadra di Ranieri è andata in sofferenza, soprattutto sugli ester ni con Cicinho che faticando a tro vare la posizione non riusciva a li mitare gli arrenbaggi di Dossena e Cassetti che veniva puntualmente « bruciato » sui primi dieci metri da Lavezzi. Per la Roma un brusco ritorno alla realtà: la squadra è “ malata” e confusa. Perché la duttilità tattica è una gran cosa, ma in questo momento si fatica un po’ a capi re quali siano i punti di riferimento.

LA SORPRESA - La grande sorpresa del pomeriggio l’ha regalata subito Claudio Ranieri che ha deciso di sistemare la difesa a tre con davanti un centrocampo a cinque. Non è la prima volta che il tecnico della Roma adotta questa soluzione; in fon do, una replica di quel che aveva fatto già lo scorso anno al San Pao lo. Chiaro l’intento: evitare di con cedere spazi e palloni a Cavani, ir robustire il controllo delle corsie dove il crea la maggiore quantità di gioco con i due esterni ( Maggio e Dossena) e con Hamsik e Lavezzi che partono in posizione defilata per accentrarsi. Una scel ta, quella di Ranieri, che ha tolto parecchio in fase di costruzione della manovra. Peraltro, è subito apparsa evidente la difficoltà di Menez a coprire la posizione e in corso d’opera Ranieri ha corretto l’assetto invitando il francese ad agire più centralmente, da trequar tista, soluzione che ha indotto Maz zarri a invertire le posizioni di Gargano e Pazienza, il primo passato sul centro-sinistra e il secondo sul centro- destra per evitare a Menez di poter avere a disposizione spazi sfruttabili. La sostituzione del francese alla fine del primo tempo non è stata, alla resa dei conti, una scel ta sorprendente. Le cose incom prensibili sono arrivate dopo e la Roma ha pagato perché si è scoper ta indifesa e arrendevole nel mo mento in cui sarebbe stato necessa rio cambiare il segno della partita.

STRANO CAMBIO -E così dopo aver rinunciato a un assetto che potesse in qualche maniera assecondare il gioco offensivo, Ranieri rinuncia­va a metà del secondo tempo anche all’uomo sino a quel momento più utile e pericoloso, cioè Borriello. Per giunta nel momento in cui l’of­fensiva del si era fatta più asfissiante trovando solo due osta coli insuperabili: ( di corpo salvava su una conclusione ravvicinata di Cavani) e Juan ( recupero miracoloso a due passi dalla portasempre su Cavani). Perché l’ex mi lanista non solo forniva un buon contributo sulle palle inattive in fase difensiva, ma riusciva anche a far salire la squadra così consen tendo un alleggerimento della pressione. In quel momento altri apparivano in affanno, a comincia re da . Nel calcio nulla accade per caso. Subito dopo l’uscita di Borriello, la Roma crollava e nel giro di dodici minuti incassava due gol, il primo sull’asse Dossena ( in visibile Cicinho), Hamsik ( il tiro dello slovacco per poco non veniva parato da ), il secondo gra zie a un cross di Campagnaro, toccato da Cavani ma soprattutto de viato da Juan. Lì la partita è finita con il San Paolo in festa per un suc cesso meritato che consolida il nelle zone alte della classifica. A svantaggio di una Roma vittima di contraddizioni e scelte errate, dall’inizio alla fine.