IL ROMANISTA (M. MACEDONIO) - «Sono certo che miglioreremo. La rosa è importante e io ci tengo a vincere qua». Non gli manca certo la grinta, né la convinzione che le cose possano cambiare. Risponde in maniera decisa, David Pizarro, alle domande che gli vengono poste al termine dalla manifestazione che lha visto premiare, ieri sera, allOpen Colonna, come Giocatore giallorosso dellanno. E a chi gli chiede come sia possibile che una squadra, che tre mesi fa è arrivata ad un passo dallo scudetto e dopo un mercato che avrebbe dovuto renderla più forte, si trovi ora in una
decisa, David Pizarro, alle domande che gli vengono poste al termine dalla manifestazione che lha visto premiare, ieri sera, allOpen Colonna, come Giocatore giallorosso dellanno. E a chi gli chiede come sia possibile che una squadra, che tre mesi fa è arrivata ad un passo dallo scudetto e dopo un mercato che avrebbe dovuto renderla più forte, si trovi ora in una situazione così critica, dice: «Difficile spiegarlo, vista i giocatori che abbiamo. Però non ci nascondiamo. Sappiamo che non stiamo facendo bene. Questa sosta continua il Pek ci aiuterà a ritrovarci, perché siamo sicuramente un po smarriti sul campo». Le scelte di Ranieri, dal modulo alle sostituzioni, hanno lasciato perplessi tanti, anche tra i tifosi. E forse il segno di un stato di possibile confusione del tecnico? «Noi dobbiamo certamente aiutarlo di più. Questo è un lavoro che si fa tutti insieme. La qualità cè per tirarci fuori da questa situazione. Lo abbiamo già fatto in passato, possiamo farlo anche stavolta».
E a chi gli fa notare che al centro dei discorsi di questi giorni cè spesso un giocatore-simbolo della Roma, come Francesco Totti. E ancora il valore aggiunto gli chiedono - di questa squadra o, come sostengono alcuni, sta diventando un peso ingombrante? «Non lo credo affatto. Lui è un giocatore che ha dato tanto.
Il calcio purtroppo è anche questo: a volte bastano due-tre prestazioni non allaltezza e vieni subito messo in discussione, ma un capitano del genere è assurdo che venga discusso. Lui ci darà una mano, esattamente come faranno tutti gli altri, che ci tireranno fuori da questo momento. E questo lo possiamo dire solo noi. Forte».
Vi aspettavate il cambio di modulo a Napoli? «Questo dovreste chiederlo al mister. Noi, comunque, ci prepariamo al meglio ogni domenica, anche se le cose non stanno andando bene. Pazienza».
In sintesi, se i giocatori ci sono e il capitano non è un problema, cosè che non va, realmente? «E difficile dirlo. I risultati, purtroppo non parlano a nostro favore. E quando sono negativi non ti permettono di nascondere nulla. Ma sono certo che miglioreremo. Ripeto, la rosa è importante e io ci tengo davvero a vincere qua». Lo dice convinto, così come con altrettanta decisione nel corso della serata, si è espresso a proposito del premio che gli veniva assegnato. Quando il suo primo pensiero è stato per i trentatré minatori, suoi connazionali, ancora in attesa di essere portati in salvo «Questo trofeo ha detto Pizarro lo dedico innanzitutto a loro ».
La serata, che si è tenuta per il secondo anno consecutivo nello splendido roof-garden, trasformato in open space da Antonello Colonna, alle spalle del Palazzo delle Esposizioni, ha ospitato ieri i due premi che annualmente vengono assegnati dai Cavalieri della Roma, lassociazione presieduta da Lino Cascioli e Antonio Calicchia, e hanno quale sponsor la Wind. Il primo, attribuito appunto al Giocatore giallorosso
dellanno, è giunto alla sua sesta edizione (oltre a Pizarro, il riconoscimento è andato finora a Cafu,
Samuel, Tommasi, Totti e De Rossi), mentre il secondo, intitolato a Franco Sensi, è attribuito al giocatore Bandiera del calcio. Dopo Eusebio, che lo scorso anno ha aperto la serie, il trofeo è andato stavolta a Bruno Conti, autentico giocatore simbolo della società giallorossa, la cui carriera come ha sottolineato la signora Fioravanti, madrina della manifestazione è testimonianza di un attaccamento ai colori che non ha eguali.