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LA REPUBBLICA (M. PINCI) - "Un capitano, c´è solo un capitano". Sembrano saperlo già prima del fischio d´inizio, i tifosi romanisti, che quella contro il Genoa sarà la partita di Totti. Proprio mentre l´ombra lunga di Ivan il (serbo) terribile si stende sullo stadio. Da Genova al Genoa, l´Olimpico somiglia un po´ a Marassi: blindati di polizia, finanza, carabinieri. Perquisizioni a tappeto, e pazienza se si fa tardi. Un anziano protesta: «Neanche in guerra», «Capite, è il clima», la risposta. Capiamo, ci mancherebbe.
Il clima, quello meteorologico, è altro: il primo freddo (freddino) stagionale lasciando deserti di seggiolini in tribuna. Così, quando un coro invita "Tutti allo stadio", sembra quasi esercizio d´ironia. A riscaldare almeno le emozioni ci pensano i giocatori, in campo nel pre partita con un messaggio sulle maglie: "Bentornati 33", in onore dei minatori cileni. Mittente: Pizarro, rimasto sveglio una notte per assistere in diretta al loro ritorno in superficie.
Inizia la gara, Totti segna, Borriello cade in area. Gol? Rigore? Macché, l´arbitro fischia e annulla. Fischia e basta, invece, la curva, dove striscioni contro Bossi e Alemanno ( lo chiamano "Pupazzo") "celebrano" la pace della pajata. De Rossi si agita in tribuna: per la tensione del match o le "molestie" di due bambini scatenati? In campo si scatena soprattutto Totti. Un "oooh" lungo sessanta metri accompagna il suo pallonetto sfortunato. Dopo la serpentina con assist a Borriello, un minuto di applausi e un boato che supera anche quello dei gol. Nessuno all´Olimpico lo ha dimenticato: "C´è solo un capitano".