IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - La decisione lha presa lui, daccordo con Ranieri e i dirigenti: allenarsi nel gruppo del pomeriggio, quello delle riserve, per avere la possibilità di disputare la partita contro alcuni ragazzi delle giovanili e mettere benzina nelle gambe. Mirko Vucinic ha voglia di riprendersi la Roma. Di tornare a essere quel giocatore decisivo che lo scorso anno, specie nella seconda parte di stagione, con i suoi gol ha portato la Roma a sfiorare uno scudetto che sarebbe stato sacrosanto
delle giovanili e mettere benzina nelle gambe. Mirko Vucinic ha voglia di riprendersi la Roma. Di tornare a essere quel giocatore decisivo che lo scorso anno, specie nella seconda parte di stagione, con i suoi gol ha portato la Roma a sfiorare uno scudetto che sarebbe stato sacrosanto. Questanno, per vari motivi (dagli infortuni al cambio di posizione in campo, alla convivenza, ancora da affinare, con Totti e Borriello), non lo è mai stato, se si esclude il gol al 92 contro lInter che ha dato alla Roma la prima vittoria stagionale: «Ho pareggiato - disse a fine partita - lassist fatto a Pandev in Supercoppa. Ora non voglio fermarmi». E invece si è fermato ancora, soprattutto per colpa di un infortunio subìto col Montenegro che lha tenuto fuori per un paio di settimane. È tornato domenica a Parma, schierato esterno di centrocampo, e a parte unoccasione nel primo tempo ha inciso poco, praticamente nulla. Si è fatto notare solo per il suo nervosismo, in campo e fuori al momento della sostituzione. Non ce laveva con Ranieri, visto che avevano parlato del cambio nellintervallo, ma con se stesso e col mondo intero, per una prestazione al di sotto delle attese. La società non ha gradito la reazione avuta davanti alla telecamere e la cosa gli è stata fatta presente, ma al tempo stesso ha apprezzato la disponibilità data da Mirko: «Ha deciso di allenarsi nel pomeriggio - filtra da Trigoria - perché vuole aumentare i carichi per tornare più in forma». Domenica non è sicuro di partire dal primo minuto contro la sua ex squadra, ma vuole farsi trovare pronto in qualsiasi caso, anche se dovesse entrare a partita in corso. Daltronde, questi sono giorni importanti per lui. La gravidanza della sua compagna è agli sgoccioli e tra pochi giorni diventerà papà. In più, inizia ad avvicinarsi il suo "momento caldo", quello in cui si sblocca e inizia a segnare. Tralasciando la stagione 2006/07, perché ha dovuto combattere con dei problemi al menisco, in quelle successive ha sempre iniziato a far gol ad autunno inoltrato. Proprio come adesso. Lo scorso anno un suo gol contro il Bologna diede il là alla rimonta giallorossa e aprì nuovi scenari per il campionato romanista: la speranza è che questanno possa succedere la stessa cosa.
Nella partitella di ieri si è mosso bene, ha mostrato tanta voglia e ha sorriso spesso. Il nervosismo sembra messo alle spalle, perché non è questo il momento di pensare a un eventuale aumento di ingaggio o a scenari di cessione che, per il momento, sono scongiurati, visto che da Trigoria assicurano senza dubbio:
«Mirko resterà con noi». Adesso, però, tocca a lui. Con lo smoking o col pigiama è uguale: per Mirko è arrivato il momento di riprendersi la Roma.