Menez, la mossa che non paga

04/10/2010 alle 11:44.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - La mossa napoletana prevede un colpo di anche, ventre e seno. Possibilmente, di una deliziosa fanciulla. Quella di Ranieri, la sostituzione di Menez con Brighi. A occhio e croce, al San Paolo la prima avrebbe destato sicuramente meno scalpore della seconda. Perché quando all’intervallo il tabellone luminoso ha indicato il 94, il numero di maglia di Geremia, non c’è un romanista che non si sia domandato: ma perché?

Tatticamente, Brighi si posiziona davanti alla coppia - Pizarro. Il modulo non viene stravolto, ma cambiano le qualità e le caratteristiche degli interpreti. Nonostante sia bravissimo negli inserimenti offensivi, Brighi ha un’indole certamente meno offensiva del jolly francese, che nel primo tempo non era stato nemmeno così malaccio. Geremia è quel calciatore che dà genio a un gioco lento e prevedibile, seminando fantasia e ingannando le difese avversarie.

«Volevo più profondità», spiegherà a fine partita Ranieri. «Matteo si inserisce benissimo negli spazi. A Menez avevo chiesto di accompagnare Borriello, lo abbiamo fatto molto bene con Brighi». Molto bene, sì. Ma evidentemente fino al minuto 22, quando Ranieri sostituisce proprio Borriello. Statistiche alla mano, il cambio di Menez non è una novità. In questa stagione è già successo 8 volte su 9. La nona volta è accaduto il contrario: è Jeremy a prendere il posto di qualcun altro. Capita a Monaco di Baviera, dove il sostituito è . In tutti gli altri casi, Jeremy non ha mai finito la partita. A volte è un cambio fortunato, nel senso che il risultato della Roma migliora. A volte no.

In Supercoppa, con l’Inter, Ranieri gli preferisce Okaka a 7’ dallo scadere. La Roma è sotto 3-1 e 3-1 resterà. Quanto al campionato, con il Cesena è Taddei a dare il cambio a Menez (18’ st), con il Cagliari è Baptista (18’ st) e con il è Simplicio (23’ st). Nel primo caso, dopo la mossa il risultato non si sblocca. Negli altri due, peggiora. Con il Cagliari relativamente (da 4-1 a 5-1), mentre con il è un autentico disastro. Quando l’allenatore spedisce in panchina Geremia per dare spazio a Simplicio, la Roma è avanti 2- 0. L’incontro finirà 2-2. Menez non termina nemmeno la partita con il Brescia. Al suo posto entra Adriano al 1’ della ripresa, ma la situazione complessiva non muta. Sotto 1-0 al momento del cambio, la Roma perde 2-1. Via il francese, dentro il brasiliano: Ranieri ripete la mossa anche sei giorni dopo in con il Cluj. L’avvicendamento è positivo, questa volta. Mexes e Borriello consentono alla Roma di conquistare i primi tre punti nel girone. È azzeccato - sempre e solo nell’ottica del risultato finale, sia chiaro - anche il cambio Menez-Brighi in Roma-Inter. Jeremy esce al 42’ del secondo tempo e quattro minuti più tardi il volo d’angelo di Vucinic spedisce la Roma in Paradiso. Magari, chissà, è anche alla luce di una sostituzione così fortunata che Ranieri avrà tentato di ripetere la stessa identica mossa. Altrimenti, non c’è risposta alla domanda che la gente si fa dal 1’ della ripresa: ma perché ha levato Menez?