IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - La telefonata del presidente è arrivata nel primo pomeriggio ai dirigenti giallorossi. Rosella Sensi è furiosa per le continue dichiarazioni in una fase in cui la società aveva chiesto, anche se non imposto, il silenzio stampa. E allora da oggi il black out diventa un ordine. Ora basta sul serio. Da adesso non si scherza più. Visto che i tesserati non riescono a capire da soli che ci si attende da loro non delle frasi ma dei fatti, non delle polemiche sterili ma sudore e risultati sui campi di gioco, il presidente della Roma alza la voce ed esige lassoluto silenzio.
anche se non imposto, il silenzio stampa. E allora da oggi il black out diventa un ordine. Ora basta sul serio. Da adesso non si scherza più. Visto che i tesserati non riescono a capire da soli che ci si attende da loro non delle frasi ma dei fatti, non delle polemiche sterili ma sudore e risultati sui campi di gioco, il presidente della Roma alza la voce ed esige lassoluto silenzio. Nessuna dichiarazione deve essere rilasciata e le uniche risposte devono arrivare nei novanta minuti di partita. A partire da sabato 16 ottobre, contro il Genoa. Non sono affatto piaciute, alla Sensi, le frasi e le polemiche degli ultimi giorni, della Roma e sulla Roma. Le parole di Totti, certamente, ma anche quelle di Borriello dopo la gara col Napoli e infine quelle di ieri pomeriggio dal ritiro dellUnder 21 da parte di Stefano Okaka, che chiede maggiore spazio. Se anche il più giovane del gruppo, un calciatore divenuto tale proprio grazie al lavoro dei tecnici giallorossi in questi anni, si lascia andare a queste dichiarazioni, cè evidentemente qualcosa che non va.E che va risistemato al più presto e con fermezza e decisione. E inammissibile, per il presidente, che si sia arrivati al punto che si possa lontanamente immaginare e sostenere, come ha fatto Gianni Rivera nellintervista pubblicata ieri a pagina 4 su «Il Romanista», che i giocatori stiano tramando contro lallenatore. E che Ranieri sia condizionato nelle sue scelte di campo, o addirittura che ci siano problemi allinterno della società o dello spogliatoio. Tutto questo fa capire che è giunto il momento di rimettere tutti al loro posto. E allora Rosella, che non è andata a Trigoria come si pensava in un primo momento, ma che si è fatta sentire, eccome, ha preso carta e penna e ha scritto una lunga lettera apparsa sul sito ufficiale della società nel tardo pomeriggio di ieri.
Una lettera che riportiamo integralmente sulla prima pagina di oggi, e che illustra in maniera chiara il pensiero della proprietà, della dirigenza e dellallenatore e che deve essere da oggi in poi anche quello della squadra. «La Roma in questi giorni deve sposare solo due concetti: silenzio e fatica. Poi tutti potranno esprimersi sabato 16 ottobre alle 20,45, contro il Genoa allOlimpico» si legge in un passaggio della lettera. E a questi principi allinterno di Trigoria si dovranno attenere tutti: dai dirigenti fino allultimo dei giocatori, passando ovviamente per Claudio Ranieri. Il tecnico ha "incassato" la fiducia e il sostegno della proprietà, che ha invitato i tifosi a stringersi intorno allallenatore di Testaccio, in attesa di ufficializzare il rinnovo del contratto fino al 2013. Un rinnovo che, anche per dare una segnale importante alla piazza e alla squadra, sembrava potesse arrivare in questi giorni ma che probabilmente sarà posticipato di qualche settimana. Il tempo di dare quelle "risposte sul campo" che la società si aspetta. Per il capitano non solo carezze, ma anche un invito a superare il prima possibile questo momento difficile. «A Totti dico solo che lui è un simbolo della Roma e che continuerà ad esserlo sul campo di gioco e, come capitano, nel dare esempi positivi ai suoi compagni e ai tanti giovani che lo considerano un modello. Totti sarà, spero il più tardi possibile, anche un dirigente e per questo mi aspetto da lui un contributo decisivo nel presente e nel futuro».
Ieri, dopo dopo due giorni e mezzo di riposo, la squadra ha ripreso ad allenarsi. Prima di scendere in campo, però, i calciatori hanno avuto un confronto con Claudio Ranieri. Non cerano gli otto (De Rossi, Borriello, Vucinic, Riise, Burdisso, Mexes, Lobont e Okaka) impegnati con le nazionali, ma con loro Ranieri parlerà quando torneranno a disposizione. E stato un discorso breve, quello dellallenatore, e dai contenuti chiarissimi. Ranieri ha ribadito alla squadra quello che aveva già detto negli ultimi giorni, e cioè che le sue scelte sono fatte sempre in funzione del bene della Roma e che da adesso in poi nessuno si deve più sentire sicuro del posto in squadra ma che tutti sono in discussione. Chi non se la sente può anche farsi da parte, e il tecnico si regolerà di conseguenza. Al confronto erano presenti anche i direttori di Trigoria: il direttore sportivo Daniele Pradè, il direttore tecnico Bruno Conti e il coordinatore delle risorse umane Gian Paolo Montali erano lì per certificare lassoluta autonomia di Claudio Ranieri, che ha la piena fiducia della società sulle scelte tecniche. Comanda lallenatore, su questo non ci sono dubbi, e la sua autorità non può essere messa in discussione. I dirigenti giallorossi hanno anche parlato individualmente con alcuni calciatori, ma si è parlato soprattutto di questioni tecniche. Perché poi in fondo il problema è solo quello: bisogna dare il massimo
in mezzo al campo, solo da lì può ripartire la Roma. Come ha fatto già tante volte, anche con Ranieri, e come dovrà ricominciare a fare già da sabato prossimo allOlimpico contro il Genoa.