La Roma e Totti giù tanto per cambiare

25/10/2010 alle 10:40.

GASPORT (S. VERNAZZA) - In Emilia, dove si mangia molto e bene, gli anticipi di mezzogiorno andrebbero vietati per legge. Ma come? Uno va a Parma, deve rinunciare a tagliatelle e/o tortelli e gli viene inflitto uno 0-0 uggioso? Che almeno prevedano un risarcimento: in caso di spettacolo deludente, panini col culatello gratis per tutti. Il pareggio non risolve i problemi né del Parma né della Roma e un pensiero misericordioso va ai

boulevard Al Tardini ennesima puntata della saga « e il viale del tramonto». Sostituito per scelta tecnica all’intervallo, il capitano non l’ha presa bene (così si mormora). E però il cambio - il quarto dall’inizio della stagione - ci stava tutto. E’ evidente che a 34 anni e con tutti gli acciacchi pregressi il fu non regge più i ritmi. Andrebbe dosato, messo dentro a partita in corso, e lo stesso Ranieri uscirebbe dall’equivoco tattico in cui lo scaraventa ogni volta. Non ha senso chiedere a Vucinic di fare la fascia come se fosse Taddei. Vucinic è attaccante puro, semplicità vorrebbe che lo si affiancasse a Borriello in un 4-4-2 senza zavorre.

Trasformismi Perché poi succede che il 4-4-2 tracciato sulla carta vada a pallino e la Roma, complice l’infortunio di Taddei, si rimodelli sull’antico spallettiano , con Cicinho, e Vucinic dietro Borriello. Fuori il capitano, il mutamento è diventato esplicito, prima con Simplicio trequartista e poi con Baptista al posto di Vucinic. Dalla tribuna, però, si è avuta impressione di un procedere per tentativi. Mischiamo le carte, forse uscirà una mano decente: questo sembrava il senso dei rimescolamenti. Nella Roma del Tardini c’è poco da salvare: le prestazioni individuali di Cassetti, Mexes e Pizarro; il primo punto in trasferta della stagione; il fatto che il Parmasia finito per 9 volte in fuorigioco, cifra che descrive una difesa «alta». Nel complesso, però, la fase difensiva non è stata esaltante, agli avversari sono state concesse tre notevoli palle-gol.

Cercasi bomber Udite tante critiche a Pasquale Marino. «E’ monocorde, non varia mai il », l’annotazione più gettonata. E’ vero, Marino sta al come Delneri al 4-4-2: non se ne priva mai, è la sua coperta di Linus. Però che colpa ha Marino se Marques a porta spalancata tira il pallone in curva, se Crespo non ha più vent’anni e per quanto si allunghi cicca un gran pallone di Dzemaili? Cercasi centravanti. Bojinov non sembra adatto al gioco mariniano; Crespo può fare compagnia a sul Sunset Boulevard; Marques fa movimento, ma non la butta dentro. Rimane Paloschi, che però rientrerà a metà novembre. Il pessimismo sembra eccessivo: col gioco i risultati prima o poi arrivano e questo Parma, non più ultimo da solo, ma in compagnia del Cagliari, un’idea forte di gioco ce l’ha.