La Roma è ancora piccola «Grave passo indietro»

04/10/2010 alle 11:38.

CORSERA (D. BERSANI) - È finita tra gli « olé » di scherno del San Paolo. Come a Cagliari, come a Brescia. La Roma cade a Napoli dopo tredici anni e riprende la strada della mediocrità. I successi contro Inter e Cluj potevano far pensare a una crisi archiviata, ma sono i numeri – oltre a un gioco scadente come negli anni peggiori – a inchiodare Ranieri e la squadra alle proprie, pesanti, responsabilità.

Inconcepibili le decisioni di Claudio Ranieri, rinunciatario e confuso fino all’inverosimile, che voleva il pareggio come a Monaco e, esattamente come a Monaco, è tornato a casa con due reti al passivo. Sul banco degli imputati torna dunque l’allenatore, che tenta di motivare la nuova debaçle.

«La ripresa non è stata all’altezza del nostro primo tempo, che avevamo preparato con attenzione e cura. I contropiede del ci hanno impaurito, dopo il primo gol abbiamo mollato e gli avversari sono riusciti a prendere il ritmo giusto. Sapevamo di non aver risolto tutti i problemi e di non esser tornati ai livelli dello scorso anno, dobbiamo ancora lavorare tanto e usciremo da questa situazione».

Stesse parole d’incoraggiamento, sempre meno convincenti, soprattutto alla luce della nuova ricaduta. Menez che esce al 46’, Brighi subentra per proteggere lo 0-0, Vucinic che sostituisce Borriello e non , sempre più immalinconito e involuto. Il tecnico prova a motivarli. «Jeremy non riusciva ad accompagnare la manovra senza venire incontro alla palla, come gli avevo chiesto. Vedevo Marco piuttosto provato e ho scelto Mirko per dare più profondità all’azione: anche la scorsa stagione avevo fatto sostituzioni simili ed era andata bene. Forse dovevo cambiare prima lo stanco Cicinho con Rosi: magari avremmo evitato di subire un gol».

Altri inquietanti dubbi solleva la proposizione di uno schieramento con la difesa a tre (niente di meglio rispetto al solito, è stata mantenuta la media di 2 gol subiti a partita, il peggior reparto della serie A) scelta proprio nel giorno in cui mancava Mexes. Dice il tecnico: «Non è possibile essere così disattenti e svagati, una metamorfosi negativa rispetto a pochi mesi fa. Ho pensato alla strategia dell’ultimo match a , quando prendemmo bene le misure agli attaccanti partenopei». «Una mossa studiata», l’aveva definita Gian Paolo Montali prima della partita. Più che studiata, improvvisata al limite dello scaramantico.

Dopo il 2-0 con il Bayern, parlava di squadra catenacciara. La speranza è che l’allenatore riesca a ridarle coraggio. E non abbia paura di osare: «Francesco vive un buon periodo di forma - dice Ranieri - lui non mi condiziona nelle scelte. Quando saranno tutti al top della condizione, in attacco ci sarà una rotazione completa».