Il giorno di Vucinic. Niente sentimenti conta solo la Roma

30/10/2010 alle 11:34.

GASPORT (S. BOLDRINI) - Una vita in giallorosso: Lecce, Roma e Montenegro, con le maglie a strisce o bordate, a girocollo oa V, ma unite, inevitabilmente, da quei due colori. È il destino di Mirko Vucinic, fresco protagonista di uno spot Sky per promuovere il derby del 7 novembre ed ambientato in Romanzo criminale. Il Lecce gli fa ancora battere forte il cuore, l’anno scorso festeggiò il gol al Bari intonando un motivetto della sua

Il similtridente Sembra facile, ma la Roma di questi tempi vive con apprensione anche la vigilia di una gara con il Lecce. La classifica piange, il popolo si allontana — prevendita ultrafiacca — e anche Ranieri non se la passa troppo bene. Si gioca il futuro in otto giorni, l’allenatore di San Saba: Lecce, Basilea e derby. E allora, stasera, bisogna fare legna. Per gli amanti del genere, è la prima volta che Vucinic, e Borriello partiranno insieme all’Olimpico. L’unico precedente è il primo tempo di Parma-Roma, sei giorni fa. Ranieri ha utilizzato spesso Vucinic come sostituto di Borriello, ma a parte l’eccezione di Parma, non ha mai rischiato questa formula di similtridente, con Vucinic a recitare da esterno sinistro, ma che comunque, come ha raccontato ieri l’allenatore romanista «non sarà mai Eto’o».

Nel 4-4-2 che Ranieri si ostina a riproporre, anche nonostante l’assenza di esterni di ruolo — l’unico, Taddei, è infortunato e resterà fuori per parecchio tempo —, vedremo e Borriello in attacco, mentre l’attaccante montenegrino remerà a sinistra. A Parma, ha giocato da trequartista, ma la cosa non ha funzionato: lontano dalla porta, il capitano può cucinare assist, mail gol diventa un problema. Si torna allora alla formula vagheggiata in estate, quando in attacco si profilava la coppia -Adriano e a Vucinic sarebbe toccato il compito di recitare da esterno.



Un sorriso Il Lecce, al quale segnò un gol il 23 novembre 2008, su assist al bacio di , può far ritrovare il sorriso all’ombroso Vucinic di questi tempi, intristito da infortuni, problemi di ruolo e una concorrenza che lui, dopo i 19 gol della scorsa stagione —14 in campionato, 3 in Europa League e 2 in Coppa Italia —, non pensava di dover fronteggiare. Mirko si è sentito come una pedina del gioco dell’oca: costretto a ripartire dalla casella di partenza. Appena 6 presenze, 5 in campionato e 1 in , e solo l’urlo del gol, all’Inter, con un numero da fuoriclasse: una zuccata in tuffo, tra le gambe dei difensori interisti, per regalare alla Roma l’unico vero momentodi gioia di una stagione finora tribolata. Per ripartire e ricominciare, è necessario tornare all’antico. Nella Roma degli Adriano e dei Borriello, la svolta può arrivare dal talento indolente di questo ragazzo montenegrino. Mirko, l’uomo in giallorosso.