Ieri l’ennesimo modulo: 3-5-2

04/10/2010 alle 10:45.

CORSPORT (P. TORRI) - Punto e a capo. La notte dell’Inter svanisce sotto il sole di Napoli che lascia il San Paolo cantando ohi vita, ohi vita mia. La Roma si è persa e ha perso un’altra volta. Accortocciata nel tentativo di ritrovarsi a cui neppure due vittorie consecutive hanno dato la spinta vitale per ritornare al punto di par tenza. Già, ma qual è il punto di partenza? Il problema principale, tra i tanti, è che non si capisce be ne quale sia il punto di partenza di una squadra che sembra aver per so anima, cuore, testa e gambe ri spetto a quella che appena pochi mesi fa aveva fatto sognare lo scu detto. E, per rimanere in ambito tecnico, ha smarrito la sua identità.

MODULI -Sei partite di campionato, due di , una di Supercoppa, somma facile facile, fanno nove gare ufficiali già gioca te in questa stagione. Bene, anzi male, siamo a ottobre e se ci domandate con che modulo gioca la Roma, la risposta è un boh piut tosto prolungato. Perché ne sono rimasti davvero pochi da sperimentare. Claudio Ranieri li ha provati tutti o quasi. E la cosa non vuole essere un complimento. Perché è vero che saper giocare in più maniere può costituire una ricchezza, ma è altrettanto vero, anzi di più, che una squa dra che ha ambizioni di essere protagonista, va in campo giocando con il suo modulo, facendo il suo gioco, provando attraverso le sue certezze e conoscenze di mettere in difficoltà l’avversario di turno, sfruttando sullo stesso canovaccio qual che accorgimento tattico, ma rimanendo sempre se stessa, non dovendo, ogni volta, pensare come giocare perché sono cambiati moduli e uomini. Le grandi squadre giocano come sanno, non infunzione di chi hanno di fronte. La Roma, fino a oggi, ha fatto l’esatto contrario. Sei moduli visti in campo in appena nove partite disputate. Partendo dal quattro-uno-quattro uno nella sfida di Supercoppa; passando per un ritorno al passato contro il Cesena (); azzardando un quat tro- quattro-due a Monaco senza avere in campo neppure un esterno di ruolo (modulo che ha vi sto anche la variazione a rombo srombato come piace dire a Ranie ri che francamente si fa un po’ fa tica a capire cosa voglia dire); pro vando il quattro-tre-uno-due a Ca­gliari; concludendo la partita con il Cluj con il quattro-tre-tre dove i tre attaccanti erano tre punte cen trali ( Adriano, , Borriello); sorprendendo, ieri, qui a , con il tre-cinque-due quando il ter zo centrale affidabile, Mexes, non c’era per e proponendo un Menez intermedio di centro campo che ci piacerebbe tanto ca pire perchè. Si può dire, senza che si offenda nessuno, che tutto que sto si può spiegare con una sola pa rola, cioè confusione?

NUMERI -Confusione che è certificata da una serie di numeri che fanno spavento. Dunque: nove partite ufficiali, cinque sconfitte, due pareggi e due vittorie; cinque trasferte affrontate sino a oggi (Inter in Supercoppa, Cagliari, Brescia, Napo li in campionato, Monaco in ), altrettante sconfitte: diciassette i gol subiti in pratica una media di un paio di pappine ogni no vanta minuti; otto i gol all’attivo meno di uno a gara; cinque punti in classifica e meno male che c’è l’Udinese (peraltro arrivata a quattro) altri menti si dovrebbe parlare pure di ultimo posto. Cambia poco, peraltro. La Roma non c’è e, nono stante l’ottimismo di Ranieri, non si vede la luce alla fine del tunnel. Sono ben accette indicazioni su dove sia l’interruttore.