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IL MESSAGGERO (B. SACCA') - Il Basilea ha bisogno di punti. «Siamo venuti a Roma per vincere la partita», ha avvertito Fink, il tecnico dei campioni di Svizzera. La squadra elvetica, reduce da due sconfitte europee, ha battuto i giallorossi un anno fa in Europa League, e questa sera vuole ripetersi.
«La Roma è unottima formazione, ma possiamo superarla. Come? Evitando di scoprirci troppo, chiudendo gli spazi, e aspettando il momento giusto per colpire. Certo, se giocassimo per strappare un pareggio, rischieremmo solo di perdere», ha precisato lallenatore. Fink non ha paura del presente, e preferisce proiettarsi verso il futuro. «Vogliamo arrivare secondi nel girone per andare avanti in Champions. Non ci accontentiamo del terzo posto che vale lEuropa League. Se dovessimo affrontare la gara per strappare un punto sarebbe molto alto il rischio di uscire dallOlimpico con una sconfitta. Invece, il nostro obiettivo è quello di portare a casa un successo anche perché conosciamo le nostre potenzialità e la nostra forza».
Il tecnico del Basilea non vede in Totti lunico pericolo da evitare. «Totti è il re della Roma, ma la Roma non dipende solo da lui. Riconosciamo le sue qualità, ma questo non deve influire sulla nostra partita. Dobbiamo giocare come sappiamo». Il portiere Costanzo, capitano degli elvetici, illustra la sua ricetta per superare i giallorossi, forte delle 40 presenze collezionate nelle competizioni europee: «Dovremo rimanere compatti».
Questa sera, Fink schiererà i propri uomini attraverso il 4-4-2: Streller, diffidato, e Frei guideranno lattacco, mentre Almerares partirà inizialmente dalla panchina. passivo ben 13 arrivano nel secondo tempo). Limpressione è che si tratti di un problema fisico ma Ranieri la pensa diversamente: «Non centra nulla la preparazione ma è una questione mentale. Avete visto lanno scorso, anche se ci compattavamo dietro, non soffrivamo più del dovuto. Quando invece come sabato, prendi due pali, sbagli diverse occasioni da gol e poi lo subisci, è chiaro che vai in apprensione». Burdisso, vicino a lui, è più schietto: «La realtà è che abbiamo una rosa tra le prime dieci in Europa ma bisogna migliorare per tornare quelli che eravamo e che vogliamo ancora essere».