
GASPORT (A. CATAPANO) - Cè lartigiano del gol, mastro Borriello, luomo del momento. Trasforma qualunque cosa gli capiti tra i piedi in oggetti molto pericolosi (per i portieri avversari) e produce gol di precisione, bellezza e, soprattutto, utilità (per la Roma). Cè, appena un passo indietro, lartista, il primattore, capitan Totti, la vecchia leggenda che con umiltà e intelligenza a 34 anni ha imparato il mestiere della spalla,
In campo, riempie i vuoti la squadra boccheggia allo scadere? Lui con arte e mestiere velocizza le lancette più che le reti avversarie. Chissà quanto gli pesa e quando si stuferà di veder segnare lartigiano (probabilmente domani), ma intanto, per quel che si è visto sabato sera, il duo con Borriello funziona, mostrando le caratteristiche della coppia: sostegno reciproco, esaltazione delle differenze, compensazione, condivisione.
Taddei vecchio, buon brodo Cè poi, dietro le quinte, nel retrobottega, chi ha permesso al padrone di riaprire il negozio, un piccolo gruppo di operai specializzati, lanima vera di questa squadra la Rometta in riavvicinamento verso la Roma che vorrebbe tornare a produrre gol e vittorie con lo spirito e lefficienza di una cooperativa. Faticano, non fiatano, rispettano le consegne. Loro, innanzitutto, alzano il livello del prodotto, migliorano gli standard di produzione. Cè, è tornato, finalmente, Rodrigo Taddei. Dopo un lungo periodo di malattia e convalescenza. Operaio specializzato, ormai da anni, in riparazioni, equilibrature, convergenze. E, alloccorrenza, rifiniture. Con lui di nuovo al suo posto, concentrato, reattivo, in forze, con gli automatismi di sempre, la Roma è sembrata subito una squadra più corta, compatta, equilibrata, con la giusta distanza tra i reparti e, finalmente, la possibilità di percorrere le fasce senza lasciare vuoti al centro, e viceversa (esempio: se Taddei si accentrava, a sostegno delle punte, Cassetti gli copriva le spalle). Con il rientro di Rodrigo, aspettato come manna dal cielo, Ranieri ha potuto finalmente riesumare il 4-4-2: e modulo vecchio pure negli schemi e nei movimenti ha fatto buon brodo.
Segno dei tempi Cè, lui cè dallinizio, sempre tra i migliori, Simone Perrotta. Sullaltra fascia, anche se uomo di fascia non è. Ma operaio specializzato, pure lui molto esperto, in tamponamenti (degli avversari), ripartenze, inserimenti. A volte, rifiniture, non sempre di altissima qualità, ma sempre con tanta buona volontà. Non cerca il fondo, non crossa, non ha il passo dellala, eppure nel 4-4-2 ci sta benissimo, largo a sinistra, perché da lì corre, gira, intruppa, riparte, copre spazi, a tutto campo. Meno talentuoso ma più utile di un Menez, anche questo un segno (triste) dei tempi.
Il precario del gol Cè, infine, Matteo Brighi, il precario della cooperativa. Lo chiamano solo se serve, allultimo momento, per sostituire un collega. Contratti a tempo, pure di 90, senza grandi prospettive, anche se lo chiamano sempre. Perché lui ci sa fare, operaio specializzato in tutto, quantità, qualità, recuperi, ripartenze, gol. Non chiedetegli la luna, mail suo dovere lo fa sempre. E se De Rossi resterà in malattia, lo farà anche domani. Senza che la produzione ne risenta. È tornata la cooperativa giallorossa. Forse. applicabili in materia.