Certo è che l'attuale proprietario della Roma, Unicredit, ha congelato il rinnovo contrattuale dell'allenatore, pensando che, comunque vada l'attuale stagione, per la prossima si possa contare su Ancelotti. Ma al momento è l'attualità a spaventare: 5 punti e 11 gol presi in sole 6 gare di campionato (lasciando da parte Supercoppa e Champions) non sono un bel biglietto da visita per discutere il proprio futuro. C'è un processo che si è ufficialmente aperto nello spogliatoio, dopo la sconfitta di Napoli.

I giocatori sono spaesati, non capiscono più il mister che chiede ogni volta di giocare in modi diversi e cominciano anche a chiedersi se la preparazione estiva sia stata corretta. La società non ha gradito le dichiarazioni di Borriello («Non ero stanco, la sostituzione mi ha meravigliato»), ma le parole dell'attaccante sono la spia di come le scelte di Ranieri siano messe in discussione dalla squadra. I continui cambi di modulo, le sostituzioni, con una netta inversione di tendenza nella gestione di Totti. Il capitano ha infatti giocato 90 minuti nelle ultime due gare, dopo le polemiche per la sostituzione con l'Inter e, per la prima volta, viene messo in discussione dall'ambiente.

Il numero 10 è diventato il capro espiatorio di tutta la situazione, quando è il primo a essere disposto anchea farsi da parte.È questo che Francesco dirà domani alla Sensi e a Ranieri, alla ripresa degli allenamenti, levando così un alibi al tecnico e dimostrando di non essere attaccato a tutti costi al posto in squadra. Una svolta epocale, con Totti che si mette per primo in discussione, togliendo un evidente imbarazzo a un tecnico che sembra sempre più confuso.