
GASPORT (M. CECCHINI) - Gli steccati non esistono. Non ora, non qui. In una terra che una sorta di guerra civile fra protestanti e cattolici (lealisti e unionisti) ha dovuto piangere oltre 3.500 morti negli anni che sono andati dal 1972 al 1998, parlare di rivalità fra Roma e Lazio - concedetecelo - un pò fa sorridere e molto fa malinconia. Per questo il centrocampo che Cesare Prandelli varerà stasera p
GASPORT (M. CECCHINI)
Il patto - Ai lati di Andrea Pirlo, infatti, toccherà a al giallorosso Daniele De Rossi e al laziale Stefano Mauri supportare la mediana e lanciare il tridente spurio composto da Pepe, Borriello e Cassano. Come dire, un derby da accantonare almeno per tutto questo spicchio dazzurro, perché sancisce come la Nazionale abbia una potente iniezione romana. Insomma, dal tris mondiale De Rossi, Perrotta, siamo passati a questo terzetto meno nobile composto da De Rossi, Mauri e Borriello. Altri tempi, altri giocatori, tra laltro con una storia assai dissimile fra loro. Il ritorno Se il giallorosso ha alle spalle 68 convocazioni, 60 presenze e 10 gol allattivo, il laziale è un cavallo di ritorno che finora in azzurro ha masticato solo 10 convocazioni, 6 apparizioni e nessuna rete. Come dire, solo un inizio di campionato sontuoso - da leader di una Lazio capolista a sorpresa - ha trascinato in azzurro un giocatore che sembrava essere stato accantonato con troppa fretta a certi livelli. «Per questo è stata una gioia enorme tornare nel giro azzurro - ha detto due giorni fa - e adesso farò di tutto per rimanerci e dimostrare che merito questo livello». Tra laltro, il destino lo investì del suo esordio in azzurro cinque anni, in un match contro lallora Serbia Montenegro finita 1-1. Tra quattro giorni, lItalia sfiderà di nuovo la Serbia e Mauri cercherà di recuperare il tempo perduto, per dimostrare che trentanni possono essere linizio anche di una seconda giovinezza. Il senatore De Rossi invece è quello che è: un punto fermo da 6 anni a questa parte. In questi giorni si è tenuto fuori dalla bufera giallorossa i cui echi sono arrivati fino a Coverciano, ma per ora ha scelto la linea del silenzio.
Adesso è tempo dItalia, ma ha già capito come, tornato a Trigoria, la sfida contro il Genoa dovrà essere preparata come se fosse una finale di Champions League. In questo momento di crisi, persino il pensiero di rimontare una Lazio capolista scivola in secondo piano. «Primum vivere, deinde philosophare», dicevano i latini. Gente che vedeva Roma come capitale di un impero da esportazione. In piccolo, è quello che Mauri e De Rossi proveranno a fare anche stasera.