«Caro boemo mi hanno lasciato fuori»

27/10/2010 alle 13:00.

IL ROMANISTA (D. ANGELINO) - “Dai che è cominciata!”. Foggiano stretto, ma si capisce. Roma, stadio Flaminio, sabato 23 Ottobre, ore 14.20. Tanta gente per Atletico Roma-Foggia, ritorno di Zeman nella Capitale.

Per la tribuna di casa però no, come spesso in serie A. Contraddizioni leghiste. Ma oggi nessun pericolo, la gente vuole solo boemo e 4-3- 3. Il problema è il ticket: “Sono lenti!” – grida più di qualcuno. Si avvicinano le 15, il disagio sale: fila lunga, molti abbandonano. “Per favore fatemi passare, lì spingono e non si respira”: dice un signore spaventato che si allontana da quell’imbuto dello stadio chiamato biglietteria. Non demordiamo, vogliamo entrare: ad un passo dal paradiso il rumore del plexiglas che si chiude. “Sono finiti i biglietti!”, la voce che circola tra le proteste generali. Ma come, addirittura 20.000 tagliandi acquistati? Beata ignoranza, la nostra. Fischio d’inizio e boati. “Quanto stanno?” “1-1. No, 2-0!”.

Biglietteria vuota, mi avvicino e chiedo: “La capienza dello stadio è 3999 posti”, la risposta alla mia perplessità. “Perché così non c’è l’obbligo di mettere i tornelli”. Pisanu e Amato, dalla padella alla brace. Una squadra che punta alla B – Baronio, Franceschini, Esposito - con un mini-stadio? E dov’è scritto? Che ne sanno i tifosi – tanti, occasionali - che possono entrare due gatti? Il sito ufficiale dell’Atletico non comunica. Non dice “posti limitati”. Non consiglia di andare presto visto la poca disponibilità. E allora per tanti c’è la via di casa, a pochi chilometri o a 382, Foggia centro. Metà secondo tempo, davanti al verde di cancelli sbarrati e steward: “Fosse stata la finale di Coppa del Mondo già me ne sarei andato, che faccio ancora qua?”. Attesa vana ma ineludibile: c’erano Zeman e il .