As Roma all’asta entro novembre

19/10/2010 alle 09:50.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - L’As Roma dovrebbe andare all’asta entro fine novembre. È questo l’elemento nuovo che trapelava ieri da ambienti finanziari. Dove assicurano: per la fine del 2010 la società avrà una nuova proprietà. Premessa: per asta intendiamo la fase dell’invio delle offerte vincolanti. La precisazione è necessaria, perché in realtà è la procedura di vendita scelta dall’advisor Rothschild a essere già un’asta: asta competitiva. Prepariamoci a due mesi intensissimi

 

Questa fase dovrebbe completarsi entro i primi dieci giorni di novembre. Poi, Rothschild procederà a formare

la vera e propria short list, una rosa ristretta di potenziali compratori. È a loro che sarà chiesto di spedire

una seconda offerta. Questa volta vincolante. La binding offer. Vince la migliore proposta. Economica, certo. Ma anche industriale. Perché la cessione dell’As Roma, lo si è sempre detto, è anche una questione di immagine per un colosso del credito come Unicredit. Se per la fine di novembre si riuscisse a chiudere

questa importantissima fase dell’asta competitiva, a dicembre il processo di vendita dovrebbe andare a dama. L’importante è che nel frattempo riparta anche un altro procedimento, che nelle intenzioni originarie sarebbe dovuto scorrere parallelo e che invece è stato ritardato. Per dare seguito agli accordi del 26 luglio tra i

Sensi e Unicredit, bisogna costituire Newco Roma, che andrà subito dopo scissa dal patrimonio di Compagnia Italpetroli. Sarà Newco Roma a detenere le quote di controllo dell’As Roma. Ma chi vuole prendere Newco Roma, e dunque l’As Roma? E quanto costa l’operazione? Qualche giorno fa, il Financial Times ha pubblicato un articolo in prima pagina (graditissimo, ovviamente, a tutti coloro che stanno lavorando per cedere il club) dove si faceva riferimento a dodici imprenditori. Quanto all’offerta, secondo il giornale servirebbero tra i 170 e i 200 milioni di euro. Il pezzo è stato però tradotto male in un passaggio chiave. Per il FT, quei dodici sono solo i soggetti realmente interessati a comprare la società. E di questi 12, stando alla ricostruzione del quotidiano, ben sei sono stranieri.