IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Non sarà mai una partita come le altre. Sabato, quando Mirko Vucinic si troverà davanti il Lecce, lemozione sarà diversa. Il perché lo ha spiegato lui stesso il 23 novembre del 2008 al via del Mare: si gioca Lecce- Roma, è la prima volta che affronta i salentini da avversari. Fa gol ma non festeggia: «Non potevo farlo, questa gente mi ha sostenuto per sei anni. Qui sono diventato uomo, devo anche a loro quello che sono». Non avrebbe saputo esprimerlo meglio Mirko, che tra qualche giorno diventerà papà di Alexander.
Durante il primo anno collezionò 2 presenze in serie A nella stagione 2000- 2001. La prima fu allOlimpico ed era proprio un Roma-Lecce. Era il 18 febbraio 2001, quando la squadra di Cavasin tenne testa a quella di Capello fino al gol di Samuel a venti minuti dalla fine, e il tecnico, dopo aver messo in campo Vasari di supporto a Lucarelli e Vugrinec, si affidò a quel ragazzino per cui tutti stravedevano. Due presenze quel primo anno, sette quello successivo, sempre in serie A, poi la promozione definitiva, 28 presenze e 5 gol in serie
B nel campionato 2002-03, linfortunio ai legamenti dellanno successivo, e i 19 centri con Zeman nel campionato 2004-05, tuttora la sua migliore stagione dal punto di vista realizzativo. Segnò anche alla
Roma, quellanno, su rigore (la partita finì 2-2) e dentro di sé già sapeva - o per meglio dire sperava - che quella sarebbe diventata la sua squadra. Una squadra che adesso ha nel cuore, proprio come il Lecce. Che
gli ha dato tanto, ma a cui anche lui ha regalato parecchio, almeno in termini economici: suddividendo in tre diversi momenti la sua cessione prestito oneroso nellagosto del 2006, riscatto sulla comproprietà
un anno dopo, riscatto della seconda metà, in trattativa libera, nel 2008 i salentini hnno intascato oltre 20 milioni, ad oggi lacquisto più costoso della gestione Rosella Sensi.