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CORSERA (D. BERSANI) - «Non sono in grado di ipotizzare la data del suo rientro, il ragazzo sta ancora osservando il programma di lavoro differenziato». Il ragazzo è Adriano Leite Ribeiro, mentre a parlare è Claudio Ranieri, il tecnico che ha avuto in affidamento lingrato compito di rilanciarlo nel firmamento del calcio che conta. La Roma torna a giocare e il centravanti resta a guardare, ancora una volta, frenato dagli infortuni. Il trauma
Ieri il brasiliano ha presenziato a uniniziativa umanitaria promossa dal presidente della Regione Renata Polverini, che accompagnerà ad Auschwitz in un viaggio della memoria due squadre juniores capitoline. Presso il Terminal 1 dellaeroporto di Fiumicino ha assistito alla presentazione del libro «Dallo scudetto ad Auschwitz», di Matteo Marani.
Dopo le foto di rito e gli incitamenti che non gli sono mai mancati, fin da quando nel giugno scorso sbarcò a Roma lImperatore ha risposto a un tifoso preoccupato della sua convalescenza: «Dovrei rientrare in gruppo la prossima settimana. Non posso aggiungere altro, perché siamo in silenzio stampa». Adriano prova a non ascoltare chi parla già di «scommessa persa» dalla Roma, non replica alle voci di chi a gennaio lo vorrebbe di ritorno in Brasile e, soprattutto, soffre al pensiero che il suo lento recupero non comporti troppi problemi a una squadra che in attacco ha diverse alternative.
Intanto continua a correre e simpegna sotto lo sguardo comprensivo del preparatore atletico giallorosso Paolo Bertelli. Le sue giornate trascorrono con gli amici fidati che lhanno seguito nella capitale, tra dieta personalizzata e incoraggiamento dei compagni. La voglia di tornare protagonista non gli è passata, come i guai fisici e i chili in eccesso.