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IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - I risultati sono arrivati. Li abbiamo accolti con gioia, tanto più grande quanto meno prevista. Adesso aspettiamo di vedere la Roma, quella vera. E Napoli è una tappa giusta, importante, adatta a capire se la squadra giallorossa è guarita e sta tornando. Si è molto parlato in queste settimane di assetti tattici, di varianti. Abbiamo discusso con brutte immagini negli occhi delle assenze decisive in difesa e poi delle coppie di attacco ideali. Ma si tratta di argomenti un po lontani dalla realtà. Di concreto, abbiamo visto due bellissimi gol, che hanno determinato altrettante vittorie. Il primo, di Vucinic contro lInter, è stato un guizzo pazzesco, davvero imprevedibile. Da non credere, soprattutto perché fino a quel momento (e anche dopo) Mirko non ha mostrato una condizione in grado di ripeterlo. Il secondo, Borriello contro il Cluj, è stato un capolavoro, la logica conseguenza di partite giocate tutte a livelli altissimi. Due episodi da ricordare e poco più.
Ma la squadra? La Roma dal gioco efficace, a tratti micidiale, la squadra volitiva e attenta che conosciamo, quella del gioco più bello del campionato, si è vista poco. Solo a tratti. Ed anche i giocatori sono stati quasi tutti almeno un passo al di sotto del loro livello. Sono tornati loro stessi in due soltanto: Pizarro e Perrotta (che a Napoli non ci sarà). Gli altri hanno reso tutti un po meno. Per un De Rossi in lieve e promettente recupero, abbiamo avuto soltanto mezzo Totti. Il campione dellultimo passaggio cè sempre stato, anche quando ha giocato pochi minuti. Ma il bomber lo aspettiamo. Spiegano che se lavora troppo indietro per Borriello perde lucidità sotto porta. Ma per il capitano è una spiegazione che non sta in piedi, dopo quello che ci ha sempre fatto vedere. Deve ancora tornare davvero, non cè spiegazione. Come la maggioranza dei compagni. E noi li aspettiamo a Napoli. È il posto e il momento giusto per battere un altro colpo importantissimo.