Virga amaro: «La Roma mi ha dimenticato»

05/09/2010 alle 10:26.

GASPORT (F. ODDI) - Il fantasma di Trigoria ha i capelli lunghi («Non li ho tagliati, almeno mi si ricordano»), 11 presenze in A, e 5 zeri nell’ingaggio. Gabbia d’oro È un Cicinho di cui si parla poco Valerio Virga: ha firmato il contatto nel momento migliore della carriera, e il suo procuratore (De Nicola, lo stesso di Guberti) ha sfruttato talmente bene le vacche grasse del calcio italiano che ora quell’ingaggio lo tiene prigioniero in una gabbia d'oro, con sbarre da 350mila euro l'anno, roba che tra B e C ti scoppiano a ridere se provi a chiedergliela.

La storia A 16 anni si ruppe il tendine d'Achille, a 18 esordì, a 19 firmò per il Palermo, che in cambio dei soldi poi investiti su Mido si prese uno stock di comproprietà: Pepe, Curci, Bovo e Virga, tre su quattro finiti nel giro della Nazionale maggiore. La Roma se lo è ripreso, lui non si è ripreso dal vortice dei prestiti, tra Ascoli (zero presenze, l'inizio della fine), Grosseto, Novara e Cosenza. «A Novara mi sono strappato, ho perso tre mesi, con tutto che a volte sono andato in panchina da infortunato, ma mi sarei fermato volentieri, e ora starei in B con loro: avevano un progetto serio e mi trovavo bene. Mi avrebbero tenuto anche a Cosenza, ma c'era da mettersi d'accordo con la Roma, che contribuiva all’ingaggio: si sono decisi l'ultimo giorno, non c'erano i tempi. Tutta colpa di Borriello (dice ridendo, ndr) almeno riuscissi a giocarci insieme…».