IL ROMANISTA (L. PELOSI) - La Roma senza Totti e De Rossi è la Roma senza un pezzo di se stessa. Verrebbe quasi da dire che è un po meno Roma, anche se naturalmente non è così. Perché la Roma è sempre la Roma, un po come la mamma è sempre la mamma, anche se per una volta lascia i suoi due figli prediletti a qualcun altro. I giornali di Brescia quasi non parlavano daltro ieri, perché la notizia è comunque di quelle che fanno ru
Il conteggio parte dalla stagione 2004-2005 perché è la prima giocata da De Rossi con continuità e da titolare. Dallinizio di quel campionato la Roma ha giocato 193 partite di Serie A e solamente in 13 occasioni, circa il 4%, ha giocato una partita intera senza Totti e De Rossi. Se può consolare, il bilancio è decente: 5 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte. Lo scorso anno, in particolare, è successo in tre occasioni e sono state tre vittorie: Roma-Genoa 3-0, Roma-Udinese 4-2 e Roma-Bologna 2-1, già, la partita in cui cominciò la grande rincorsa della Roma. E visto che la cabala ha fallito in occasione della gara con i rossoblù di domenica scorsa, deludendo chi ha sperato di associare proprio al Bologna la "virata" della stagione, chissà che non possa tornare buona già da stasera. E cioè chissà che la rincorsa della Roma, partita lo scorso anno senza Totti e De Rossi, non possa cominciare anche questanno senza i due giocatori più forti e più romanisti di tutti. Che, come confermano i numeri, ci sono sempre, perché la storia di questi ultimi sei campionati racconta soprattutto di due giocatori che non si tirano mai indietro, disposti a giocare anche in condizioni fisiche più che precarie pur di scendere in campo per la Roma.
Certo, giocare senza loro due non è affatto facile come le tre vittorie della scorsa stagione potrebbero far pensare (neanche tanto: provate a definirla facile, quella vittoria sul Bologna...). Senza di loro sono arrivate, ad esempio, anche due rovinose sconfitte, il 4-3 rimediato a Messina nel 2004-2005 che fece cominciare la crisi di Voeller e il 4-1 subito dalla Juventus nel 2008-2009, punteggio già pesante di suo e pesantissimo perché subito allOlimpico da una squadra che, falcidiata dagli infortuni, schierava Loria e Felipe titolari. Laltra sconfitta è il 2-1 rimediato a Parma sempre nel 2004-2005, che peraltro per De Rossi è la stagione in cui per la prima volta ha vestito la fascia di capitano, cosa che accadde proprio a Brescia, che è anche il campo dove Totti nel 1993 ha esordito in Serie A e dove ha realizzato la sua prima tripletta, in un momento peraltro molto simile a quello attuale con la Roma che, reduce da un secondo posto, aveva iniziato il campionato con 2 sconfitte.
Le altre vittorie risalgono alla stagione 2008-2009, il 2-0 interno sullAtalanta e l1-0 sempre allOlimpico
contro il Siena. I pareggi sono il 3-3 a Udine (2004-2005), i due 1-1 in casa di Fiorentina e Juventus
(2005-2006), il 2-2 a Empoli (2007-2008) e il 2-2 a Genova contro la Samp (2008-2009). Ultima curiosità: il 17 febbraio 2002 accadde qualcosa di simile a ciò che accadrà oggi. La Roma di Capello andò a giocare a Brescia e il tecnico lasciò Totti in panchina per tutta la partita. Voleva risparmiarlo perché tre giorni dopo bisognava andare a Barcellona. Finì 0-0 a Brescia (uno degli 8 pareggi contro le ultime 8 della classifica che ci costarono lo scudetto) e 1-1 a Barcellona.