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IL ROMANISTA (A. NISI) - «Bossi contro Roma? Sarà preso dalla sindrome dAnnibale: lui è come i cartaginesi, appena gli parlano dei romani gli viene il sangue alle orecchie...». La butta fra lironico e la citazione storica Carlo Verdone sullultima polemica anti- Roma del leader della Lega nord Umberto Bossi. «Già il posto dove lha detto nonmeriterebbe nessun commento - ha osservato - davvero non capisco tutto questo livore contro Roma: sarà magari linvidia. Ma forse non è nemmeno il caso il porsi tante domande sul perché dice certe cose: quello è uno che, come diciamo noi a Roma, apre bocca e je dà fiato... Piuttosto, andrebbe sottolineato come la politica sia oramai scesa a un livello davvero bassissimo: come elettore italiano, mi vergogno».
Le parole di Bossi hanno generato unondata di indignazione che ha coinvolto anche la Rete. Su Facebook è nato il gruppo "Roma querela Bossi" che conta già più di cento iscritti. Il gruppo invita tutti "i cittadini a dare la loro disponibilità per preparare la querela di Roma contro Umberto Bossi". Tra i commenti, cè chi chiede che "la Padania si stacchi dallItalia", ma anche chi posta "Lega ladrona, come si sta a Roma? Autoblu, ristoranti, stipendi del Parlamento italiano". Ce anche chi nato a Milano, ma residente a Pavia, parla di "fastidio dato dalla vicinanza dei barbari beoti e ignoranti della Lega. Quereliamolo e tappiamogli definitivamente la bocca". Scrive anche chi non si scandalizza: "La Lega queste cose le va dicendo da quando io nemmeno votavo, scandalizzarsi ora è da struzzi", e chi amareggiato afferma: "Se un semplice cittadino avesse detto le stesse cose sarebbe in galera o sotto psicofarmaci". Pronti a rispondere alle provocazioni di Bossi anche i consumatori del Codacons: un esposto alla Procura della Repubblica di Milano contro Umberto Bossi verrà depositato oggi. «La denuncia - si spiega dallassociazione - è relativa alle gravi affermazioni odierne del leader della Lega nord, che ha tradotto la scritta SPQR in "sono porci questi romani" la scritta SPQR». Il Codacons chiede alla magistratura di «verificare se le dichiarazioni del ministro per le Riforme possano configurare eventuali reati quali ingiuria aggravata e istigazione allodio e, in tal caso, procedere penalmente a suo carico». Per il presidente del Codacons Carlo Rienzi, «ciò che è certo è che le affermazioni di Bossi sono condannabili sotto il profilo morale e stanno scatenando le proteste di migliaia di cittadini romani, che giustamente si sentono insultati da dichiarazioni di tale tenore».