Un impegno che non ha confini

09/09/2010 alle 11:06.

IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - LA MAGLIETTA portata da Totti per chiedere la mia liberazione aveva particolarmente impressionato, in senso positivo, i miei rapitoritifosi della Roma». Basterebbero le parole di Giuliana Sgrena per far capire l’importanza e l’ascendente che ha Francesco Totti quando prende una posizione su temi importanti fuori dal campo. L’esempio di Sakineh è solo l’ultimo in una lunga storia fatta di gesti simbolici ma soprattutto di gesti concreti che nella storia del capitano sono talmente tanti che si fa fatica a ricordarli. Francesco, ad esempio, è da sempre ambasciatore Unicef, ruolo che ricopre «con onore» dal 2003, quando fu investito per «sensibilizzare e coinvolgere i giovani sui problemi dell’infanzia affidandogli un messaggio di speranza per milioni di bambini».

Il suo amore per i bambini è risaputo (ne ha adottati 11 a Nairobi nell’ambito del progetto «Il calcio adotta i bambini abbandonati » di cui è promotore) e lui non si tira mai indietro quando c’è da fare visita a qualche reparto pediatrico di qualche ospedale oppure quando a Trigoria, una volta a settimana, riceve bambini con problemi coi quali si ferma per foto, autografi ma anche solo per una semplice carezza. Per raccontare chi è , poi, basta ricordarsi di quello che successe nel 2003. Era ottobre e lui era ospite di "Buona Domenica". Maurizio Costanzo contava di raccogliere, tra i telespettatori, 60 mila euro per acquistare un macchinario indispensabile per la conservazione delle cellule staminali utilizzabili nei trapianti di midollo osseo. Serviva all’ospedale Santo Spirito di . «Lo compro io» disse, colpito dalle lacrime di alcuni bambini malati presenti. Commosse tutti. A rimanere stupito, solo chi non lo conosceva bene.