Un acquisto nel nome del padre

01/09/2010 alle 11:11.

CORSERA (L. VALDISERRI) - La Sensi e l’arrivo di Borriello Papà Franco l’avrebbe abbracciata e, con orgoglio, le avrebbe detto: «Sei proprio figlia mia». Forse soltanto ieri, con il capolavoro dell’arrivo in giallorosso di Marco Borriello, il centravanti che alla Roma serviva come il pane agli affamati, ci siamo resi davvero conto di quanto Rosella Sensi assomigli al padre. Borriello è diventato un calciatore giallorosso al termine di una giornata in controtendenza con gran parte della storia della Roma.

A differenza di Spalletti, capace di organizzare un gioco che valorizzava al massimo gli «atipici» — dall’invenzione di centravanti arretrato all’esplosione di Mancini, poi praticamente scomparso dal calcio giocato con le maglie di Inter e Milan —, Ranieri preferisce moduli classici (il 4-4-2) e giocatori che sanno dare il massimo in un ruolo preciso. In questo senso Borriello è una certezza e sarà il punto di riferimento più avanzato.

E’ presto per dire come giocherà la Roma, ma, di sicuro, c’è un punto d’arrivo: utilizzare assieme Borriello, e Vucinic. Modulo troppo sbilanciato? Ranieri ha parlato più volte dell’Uruguay di Tabarez come grande sorpresa dell’ultimo Mondiale. E in quella squadra trovavano spazio Suarez, Forlan e Cavani, cioè tre giocatori spiccatamente offensivi. Era Cavani (e sarà Vucinic nella Roma «ideale») il giocatore chiamato a partire dalla fascia per accentrarsi. Serviranno attaccanti in forma e centrocampisti capaci di sacrificarsi, ma questa Roma avrebbe un potenziale quasi infinito.

A differenza di Spalletti, capace di organizzare un gioco che valorizzava al massimo gli «atipici» — dall’invenzione di centravanti arretrato all’esplosione di Mancini, poi praticamente scomparso dal calcio giocato con le maglie di Inter e Milan —, Ranieri preferisce moduli classici (il 4-4-2) e giocatori che sanno dare il massimo in un ruolo preciso. In questo senso Borriello è una certezza e sarà il punto di riferimento più avanzato.

E’ presto per dire come giocherà la Roma, ma, di sicuro, c’è un punto d’arrivo: utilizzare assieme Borriello, e Vucinic. Modulo troppo sbilanciato? Ranieri ha parlato più volte dell’Uruguay di Tabarez come grande sorpresa dell’ultimo Mondiale. E in quella squadra trovavano spazio Suarez, Forlan e Cavani, cioè tre giocatori spiccatamente offensivi. Era Cavani (e sarà Vucinic nella Roma «ideale») il giocatore chiamato a partire dalla fascia per accentrarsi. Serviranno attaccanti in forma e centrocampisti capaci di sacrificarsi, ma questa Roma avrebbe un potenziale quasi infinito.

C’è un altro particolare molto importante: l’acquisto di Borriello è stato un lavoro di squadra. Di più: è stato il capolavoro della «vecchia guardia» dirigenziale e anche i giocatori più rappresentativi— e — hanno giocato il loro ruolo, telefonando a Borriello e convincendolo della bontà del progetto giallorosso.

Borriello era nel libro dei possibili acquisti già da un anno: è arrivato con un colpo di scena che, legato alla conferma di Burdisso, ridà entusiasmo ai tifosi e mette a disposizione di Claudio Ranieri una rosa molto completa e competitiva.

Restano Doni (e potrebbe non essere un male), Cicinho e Julio Baptista. Rosella Sensi chiederà all’Uefa di studiare in futuro una protezione per i club verso giocatori che rifiutano trasferimenti «di pari livello tecnico e pari trattamento economico». E’ una strada molto difficile da percorrere, ma non si può certo dire che non sia in linea con il fair play finanziario che vuole Platini.