
LEGGO (F. BALZANI) - Francesco Totti resta a casa. Nonostante la drammatica situazione in classifica, i tanti infortuni e lo score delle vittorie ancora fermo a zero, Ranieri decide di rinunciare al capitano per preservarlo in vista della sfida di sabato contro lInter. Totti non è stato convocato e salterà quindi la sfida del Rigamonti dove 17 anni fa è iniziata la sua avventura romanista (28 marzo 1993) e dove
Non solo Totti: stasera mancherà anche De Rossi. Mentre per il capitano è solo un problema di stanchezza, per il centrocampista i tempi di recupero potrebbero allungarsi con il rischio di rivederlo in campo solo martedì prossimo contro il Cluj. A bilanciare la loro assenza cè il rientro di Vucinic. Il montenegrino non avverte più dolore alla schiena, ma la sua condizione fisica non è ancora al top e Ranieri sta pensando ad una staffetta con Adriano. Ancora in dubbio Cassetti che si sottoporrà oggi pomeriggio allultimo test (se non ce la dovesse fare è pronto Cicinho) mentre Riise e Taddei sono sempre fermi ai box.
Al Rigamonti, storicamente un campo amico (negli ultimi 18 anni una sola sconfitta), scenderà quindi una Roma in piena emergenza come evidenzia Ranieri: «Sarà durissima. Questa situazione va avanti da troppo tempo». Prima di partire per Brescia, Ranieri ha risposto alle critiche e allontanato i fantasmi di un esonero che, se non dovessero arrivare i tre punti nelle prossime due partite, potrebbe farsi sempre più vicino.
Tra i nomi più caldi per il dopo-Ranieri cè quello di Leonardo. Il tecnico giallorosso però non si sente preoccupato: «So che ci sono persone a cui piace inserirsi e lavorare nellombra. Mi è successo anche due anni fa (quando fu esonerato dalla Juventus, ndr), ma più le cose si fanno difficili più ci metto passione ed esperienza». Alla base dei problemi della Roma, secondo Ranieri, cè una motivazione puramente psicologica e non legata alla tanto criticata preparazione atletica: «Quando si spende tanto a livello mentale, ci vuole un po per riportare il motore al massimo come è accaduto 3 anni fa con Spalletti dopo lo scudetto mancato. Non è colpa della preparazione. Allinizio anche un verduraio è in grado di farla bene. Le differenze si vedono dopo».