Totti sta bene. A casa

22/09/2010 alle 10:01.

LEGGO (F. BALZANI) - Francesco Totti resta a casa. Nonostante la drammatica situazione in classifica, i tanti infortuni e lo score delle vittorie ancora fermo a zero, Ranieri decide di rinunciare al capitano per preservarlo in vista della sfida di sabato contro l’Inter. Totti non è stato convocato e salterà quindi la sfida del Rigamonti dove 17 anni fa è iniziata la sua avventura romanista (28 marzo 1993) e dove

Non solo : stasera mancherà anche . Mentre per il capitano è solo un problema di stanchezza, per il centrocampista i tempi di recupero potrebbero allungarsi con il rischio di rivederlo in campo solo martedì prossimo contro il Cluj. A bilanciare la loro assenza c’è il rientro di Vucinic. Il montenegrino non avverte più dolore alla schiena, ma la sua condizione fisica non è ancora al top e Ranieri sta pensando ad una staffetta con Adriano. Ancora in dubbio Cassetti che si sottoporrà oggi pomeriggio all’ultimo test (se non ce la dovesse fare è pronto Cicinho) mentre Riise e Taddei sono sempre fermi ai box.

Al Rigamonti, storicamente un campo amico (negli ultimi 18 anni una sola sconfitta), scenderà quindi una Roma in piena emergenza come evidenzia Ranieri: «Sarà durissima. Questa situazione va avanti da troppo tempo». Prima di partire per Brescia, Ranieri ha risposto alle critiche e allontanato i fantasmi di un esonero che, se non dovessero arrivare i tre punti nelle prossime due partite, potrebbe farsi sempre più vicino.

Tra i nomi più caldi per il dopo-Ranieri c’è quello di Leonardo. Il tecnico giallorosso però non si sente preoccupato: «So che ci sono persone a cui piace inserirsi e lavorare nell’ombra. Mi è successo anche due anni fa (quando fu esonerato dalla , ndr), ma più le cose si fanno difficili più ci metto passione ed esperienza». Alla base dei problemi della Roma, secondo Ranieri, c’è una motivazione puramente psicologica e non legata alla tanto criticata preparazione atletica: «Quando si spende tanto a livello mentale, ci vuole un po’ per riportare il motore al massimo come è accaduto 3 anni fa con Spalletti dopo lo scudetto mancato. Non è colpa della preparazione. All’inizio anche un verduraio è in grado di farla bene. Le differenze si vedono dopo».