TUTTOSPORT (S. CARINA) - Parole che hanno lasciato il segno. «Abbiamo rispolverato il catenaccio» si lascia scappare Totti (alla seconda sostituizione consecutiva) mercoledì notte prima di salire sul pullman che lo attende nel garage dell'Allianz Arena. Apriti cielo. Tanto basta, infatti, per far impazzire un'intera città e far salire sul banco degli imputati Ranieri. E poco importa se già oggi si verrà a sapere che nell'incontro tenutosi ieri a Trigoria è avvenuto l'atteso chiarimento, con il capitano che si è giustificato dicendo che si trattava solo di
Memoria corta pensando che alla fine del primo tempo del 16 maggio scorso la Roma era ad un passo dallo scudetto e che Ranieri era il figliol prodigo che dopo tanto girovagare in Europa aveva fatto dimenticare in pochi mesi Spalletti. La sconfitta in Supercoppa, un punto in due partite in campionato e lo 0-2 nel debutto in Champions sembrano aver cancellato tutto quello che di buono la Roma aveva fatto nella passata stagione. Ironia della sorte domenica Ranieri riparte dal Bologna. Sì, proprio quel Bologna che il primo novembre del 2009 segnò la rinascita che poi portò alla serie dei 24 risultati utili consecutivi. Una giornata strana, quella, dove Vucinic (che domenica difficilmente ci sarà: anche ieri solo fisioterapia) venne fischiato dopo il provvisorio gol del pari dalla Curva Sud. Chissà quale sarà stavolta l'accoglienza che fra un paio di giorni riserverà l'Olimpico.
RASSICURAZIONI. Di certo c'è che un anno dopo si respira un'atmosfera simile. Ma se dieci mesi fa, appena arrivato, Ranieri veniva risparmiato dalla critica, ancora scottata dalle lamentele e reprimende pubbliche di Spalletti, ora le cose sono radicalmente cambiate. Al punto che nonostante le rassicurazioni avute ieri in aereo da Rosella Sensi - che gli ha ribadito la sua totale fiducia - già cominciano a circolare i nomi dei possibili sostituti. Su tutti, Leonardo e Lippi. Proprio l'ex ct sarebbe la candidatura (eventuale) preferita della banca. Una pista che avrebbe l'ok incondizionato anche dei senatori (De Rossi e Totti) del gruppo giallorosso che in passato hanno instaurato con Lippi un ottimo rapporto in Nazionale. I condizionali sono tuttavia d'obbligo perché l'istituto di credito, in un momento così delicato per le sorti societarie, vorrebbe fornire al prossimo acquirente un'immagine di stabilità e sarebbe poco incline ai cambi in corsa. Senza contare, poi, che Ranieri vanta una promessa dalla Sensi di un rinnovo sino al 2013. Prima della debacle in coppa, l'accordo era praticamente fatto, mancava solo la firma. Ora cosa accadrà?
INCONTRI. Il tecnico, comunque, non ha nessuna intenzione di abbandonare la nave. Conscio di esser arrivato ad un bivio, domenica sa di giocarsi molto. Ieri oltre ad aver parlato con Totti, si è intrattenuto anche con Burdisso in aeroporto (mentre il suo vice, Damiano, parlava con Perrotta). Poi, una volta tornato a Trigoria, ha parlato anche con altri giocatori tra cui Juan. Il confronto nello spogliatoio con la squadra non è avvenuto: probabile che ci sia oggi. Il momento, inutile negarlo, è delicato.
Come accade spesso in questi casi, il club si è trincerato dietro un silenzio stampa per i giocatori. Prima che l'embargo scattasse, proprio Burdisso aveva fatto capire come l'aria non fosse delle migliori: «Dal suo punto di vista Totti ha ragione: davanti ha poca assistenza», ha riconosciuto il difensore argentino. Che poi ha cercato di non drammatizzare: «La squadra è sicuramente più forte dell'anno scorso e non è vero che manca entusiasmo». La Sensi ha invece pesato le parole: «Non sono felice, ma fiduciosa». Per poi precisare: «Ma forse voi vedete le cose con più realismo di me, che sono condizionata dall'emozione». Emozione che se si vuole ripartire, almeno domenica dovrà esser messa da parte.