Totti: "Finchè ce la farò, io ci sarò"

03/09/2010 alle 18:23.

IL ROMANISTA - «Il giorno in cui mi accorgerò che non sono più Totti mi tirerò fuori da tutto. Ma più tardi possibile ». Ancora una volta, con la consueta semplicità e chiarezza, Francesco Totti parla del suo futuro. E lo fa dalle pagine del Venerdì di Repubblica, che gli dedica un servizio intitolato



Per accorgersene basta leggere ancora l’articolo a firma di Emilio Marrese che descrive nei dettagli il suo ufficio a Trigoria: c’è in cornice la maglia della partita col Cesena, la prima della diciannovesima stagione in giallorosso, quella azzurra di Berlino, quella, sempre azzurra, del cucchiaio degli Europei, oltre al 45 giri originale di Grazie Roma cantata da Antonello Venditti col coro dei giocatori giallorossi. Circondato da tanti cimeli, Francesco racconta ancora: «Non ho mai pensato a cosa farò quando smetterò, neanche di notte in sogno. Mi sento ancora calciatore. Il giorno che mi accorgerò di non essere più me stesso e non troverò più, in campo, quello che ogg ancora mi riesce sarò il primo a gettare la spugna. Non voglio finire in panchina, non voglio essere uno che gioca dieci partite l’anno. Appena sento che non sono più mi tiro fuori da tutto. E spero che ciò accada il più tardi possibile».

È quello che sperano tutti i tifosi della Roma che, adesso, non vogliono pensare neanche per un istante a quanto sarà brutto il momento in cui dirà basta. Prima ci sono tante altre partite da giocare, una in particolare: «Due anni fa avrei voluto giocare la finale a Roma ma non ci siamo riusciti, spero di avere un’altra occasione». Mentre lo dice, indossa la maglietta di Ago. Quella notte là.