Totti e il tracollo Roma: "Non sono preoccupato"

12/09/2010 alle 12:38.

CORSERA - Il primo è stato sfortunato, il secondo stregato. Il terzo, ieri sera, da incubo. Non è decisamente sabato il giorno fortunato della nuova Roma, umiliata dal Cagliari e ancora a digiuno di vittorie nelle tre gare ufficiali fin qui disputate (Supercoppa italiana contro l'Inter compresa) chiuse con due sconfitte e un pari. Al di là dell'annotazione statistica, i primi 180 minuti di campionato, quelli che avrebbero dovuto dare il via al famoso «filotto»

Non è decisamente sabato il giorno fortunato della nuova Roma, umiliata dal Cagliari e ancora a digiuno di vittorie nelle tre gare ufficiali fin qui disputate (Supercoppa italiana contro l'Inter compresa) chiuse con due sconfitte e un pari. Al di là dell'annotazione statistica, i primi 180 minuti di campionato, quelli che avrebbero dovuto dare il via al famoso «filotto» ipotizzato dopo il sorteggio dei calendari relegano e compagni nei bassifondi di una classifica non ancora attendibile ma già allarmante. È una stagione che, tra risultati deludenti, tensioni e infortuni di varia natura, non poteva iniziar peggio.

La maledizione del «Sant'Elia» continua, dunque, e l'attenuante di aver giocato due terzi di gara in inferiorità numerica ha influito ma non giustifica. Prima del match Claudio Ranieri aveva parlato di una Roma non da scudetto e i suoi hanno fatto di tutto per dargli ragione. «Troppi quattro gol presi su palle inattive: non siamo stati concentrati e meritavamo di perdere - dice il tecnico - Incassare tante reti fa male ma, se proprio doveva accadere, meglio subito. Spero sia un grande scossa perché dovremo reagire immediatamente: dobbiamo guardarci negli occhi e tirar fuori tutto ciò che non va. Non mi sembra, però, che le altre big stiano meglio: la Roma ha un punto in più rispetto allo scorso anno, anche se è una magra consolazione». Inaccettabile che i giallorossi siano arrivati fisicamente impreparati al via della stagione. Altrimenti, se non è questa la motivazione del tracollo, significa che qualcosa nel meccanismo si è rotto.

L'allenatore difende la sua preparazione atletica e trova un'altra causa: «I campi di Trigoria non ci danno una mano, ma la squadra ha corso 90 minuti». Lascia almeno perplessi la sostituzione di , avvicendato da Guillermo Burdisso dopo l'espulsione di suo fratello Nicolas che prima ha attentato il ginocchio di Andrea Conti (ancora a segno, quarta rete alla Roma) propiziando il rigore del 2-1. «Sono il primo responsabile della sconfitta, chiedo scusa». Da quel momento la serata romanista è diventata una catastrofe. Ranieri prova a motivare la sua scelta: «Avevo già una difesa più che rimaneggiata, con Nico Burdisso in difficoltà per i pochi allenamenti. A quel punto ho pensato alla : se avessi tolto un mediano, avremmo perso equilibrio e sarebbe andata peggio. Il resto lo ha fatto Agazzi con le sue parate».

Il capitano non si lagna del cambio e prova a voltar pagina: «La batosta pesa: ora però pensiamo al Bayern. Non sono preoccupato ma teniamo i fari accesi». Inutile recriminare, dicono in coro nello spogliatoio giallorosso, e forse è meglio tornare subito in campo. Forse. Perché mercoledì è in programma la prima sfida europea a Monaco in casa dei vice campioni d'Europa e la difesa è già in emergenza: il recupero di Mexes è appeso a un filo e il ruolo terzino sinistro resta vacante (toccherà ancora a Cassetti?) con Riise k.o. e Castellini frenato da un risentimento muscolare