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LA STAMPA - Lo spot offerto dalla Roma a Monaco è di quelli da cancellare in fretta. La truppa giallorossa, dopo un primo tempo giocato in trincea, ma con il gusto di offendere, nella ripresa si è completamente consegnata agli avversari e il verdetto è stata la logica conseguenza di un atteggiamento a dir poco inspiegabile. Il Bayern fa festa mettendo in vetrina quello che, ormai, è considerato il nuovo fenomeno di scuola tedesca: Muller dopo aver incantato in Sudafrica, sembra non aver staccato la spina vista la magia che ha indirizzato la sfida (sarà Klose a chiudere la contesa). Un brindisi, quello bavarese, favorit
Nello stadio che si illumina (diventa rosso con il Bayern in campo, azzurro con i cugini del Monaco 1860) sbarca la protesta contro la tessera del tifoso. La novità è quella di una santa alleanza oltre confine perchè lo striscione di condanna si legge nella curva dei bavaresi che temono lintroduzione dello strumento voluto dal Viminale anche alle loro latitudini.
Lavvio è quello tipico di due formazioni ancora in rodaggio e che, quindi, temono di strapparsi. Ranieri gioca in difesa: fuori Menez (Adriano è in panchina), spazio ad un centrocampo-diga con Brighi e Perrotta esterni e De Rossi e Pizarro là in mezzo. Lobiettivo del condottiero testaccino è di far avanzare il Bayern per sfruttare le possibili ripartenze per Borriello, unica punta vera nello scacchiere giallorosso. A Totti viene consegnato un foglio bianco da riempire in corso dopera, ma lex Pupone si scopre troppo timido tra Van Buyten e Badstuber. I vice-campioni dEuropa pagano oltremodo le assenze forzate dei gioielli, Ribery (squalificato) e Robben (infortunato) perchè sebbene geometrico, il loro continuo tic tac appare a tratti lezioso.
Nella prima parte di gara, il copione resta incollato ai un tocco velenoso che trova il guantone di Butt e non la rete.
Roma con il freno a mano, Bayern senza idee, così si consuma la prima parte di gara. Nellintervallo, Ranieri non trasmette alcuna scossa, in campo si ripresenta una squadra che decide di scommettere solo su una fase di gioco, quella difensiva. I primi venti minuti sono un assedio dei ragazzi di Van Gaal che chiudono i giallorossi a ridosso di Julio Sergio. E, se il punteggio non cambia, è proprio grazie alla bravura del portiere brasiliano che vola sullassalto di Muller e, poco prima, su una saetta di Kross. Inspiegabile latteggiamento dei capitolini, ancor più quello di un tecnico, Ranieri, che segue la sfida quasi impassibile. E, senza reagire, la Roma soccombe. Da incorniciare lacuto di Muller capace di regalarsi un altro gol dautore (lesecuzione del tiro è una delizia), dastuzia linserimento dellesperto Klose che beffa Julio Sergio sbucando dal nulla nellarea giallorossa. Poco prima del raddoppio, Borriello macchiava la sua positiva partita perdendosi davanti a Butt. E, Totti? Non pervenuto se non per il cambio (tardivo) con Menez.