Totti alla caccia del gol perduto

30/09/2010 alle 11:21.

CORSERA (L. VALDISERRI) - Sette partite dall’inizio della stagione, nessun gol. Un inizio così Francesco Totti non l’aveva mai vissuto. L’ultima volta che ha gonfiato la rete (anzi, le ultime, visto che segnò una doppietta) risale al 9 maggio 2010, penultima giornata di campionato, Roma-Cagliari 2-1. Nella stagione scorsa, complici i turni preliminari dell’Europa League contro Genk e Kosice, Totti aveva

Il problema non sembra di natura fisica — ha fatto una buona preparazione e non ha avuto infortuni —, semmai di natura psicologica. La rincorsa a Roberto Baggio nel numero di gol segnati in serie A (205 a 192 per il Divin Codino) era stata vista come obiettivo minimo per la stagione. Non deve, però, trasformarsi in una ossessione. L’arrivo di Marco Borriello ha dotato la Roma di una prima punta classica, con conseguente arretramento di , cui viene chiesto di convivere con un altro attaccante «boa» dopo anni e anni passati come punto di riferimento del made in Spalletti. Tra le solite leggende metropolitane c’è anche quella di ombroso per l’arrivo di un attaccante. Un’accusa ridicola perché — insieme a — è stato tra quelli che hanno tempestato di sms il cellulare di Marco Borriello perché accettasse l’offerta della Roma.

Da registrare, semmai, la spiegazione dato da Ranieri al termine di Roma-Cluj: «La squadra era abituata a giocare senza punte, perché non lo è, e con i centrocampisti che si inserivano, creando compattezza con la densità. Con qualche attaccante in più siamo a volte lunghi, per questo in certe partite prediligo la compattezza a discapito della qualità».

Ieri l’inviato del programma televisivo «Le Iene», Rosario Rosanova, ha braccato i giocatori romanisti a Trigoria, dopo l’allenamento, per strappar loro qualche dichiarazione sulla recente polemica nata dalle parole del leader della Lega, Umberto Bossi («S.p.q.r per me vuol dire sono porci questi romani»). si è concesso al microfono ma ha fatto il pompiere: «Lasciamo stare, che è meglio». Più loquaci due stranieri. Il francese Jeremy Menez: «Basta la risposta di e poi Bossi non capisce niente (in realtà il termine usato è stato più colorito; ndr). I romani sono brava gente, brave persone». E il brasiliano Cicinho: «Quello che dice Bossi non è vero, i romani sono brave persone, solari come i brasiliani. Lo invito a venire a vedere come è bella Roma». È del Nord, essendo nato a Brescia, ma non la pensa come la Lega anche Marco Cassetti: «Ha sbagliato in pieno. Poi si arrangerà da solo quando incontrerà i romani per strada».

Fronte società. Secondo Sporteconomy. it il fondo Aabar sarebbe ancora interessato alla Roma. Nell’operazione potrebbe essere coinvolto anche l’altro fondo di Abu Dhabi, Mubadala, con una quota minoritaria. Mancherebbe, però, l’accordo con l’advisor di Unicredit. Secondo alcuni banchieri di Londra, ci sarebbe distanza sulla valutazione del club, le cui azioni hanno messo a segno un rialzo di circa il 40% dalla fine del campionato: « Anche gli arabi guardano ai costi in un panorama finanziario difficile. Inoltre i costi di investimento nel piano industriale prevedono un esborso almeno pari a quello dell’acquisto, senza parlare dello stadio». La distanza sarebbe di circa 50 milioni di euro.