Torniamo a prendere punti nel finale e Mirko torna a decidere le partite

26/09/2010 alle 13:40.

IL ROMANISTA (F. BOVAIO) - Il destino è compiuto. Chi, se non Vucinic, poteva segnare il gol della vittoria, la prima in questo campionato, sull’Inter, la nostra vera rivale di tutti questi anni. Il campionato vero è tra noi e loro, sia chiaro a tutti. Non c’è Milan, non c’è Juve (ma per piacere, dai, l’avete vista?) che tenga. La Roma è la vera anti Inter e da ieri sera speriamo che ne abbia ripreso consapevolezza. Chi se non Vucinic, dicevamo, poteva segnare la rete della vittoria di ieri, lui che a S.Siro, in Supercoppa, aveva regalato il pari ai nerazzurri avviando la loro rimonta per la conquista del trofeo


la prima in questo campionato, sull’Inter, la nostra vera rivale di tutti questi anni. Il campionato vero è tra noi e loro, sia chiaro a tutti. Non c’è Milan, non c’è (ma per piacere, dai, l’avete vista?) che tenga. La Roma è la vera anti Inter e da ieri sera speriamo che ne abbia ripreso consapevolezza. 
Chi se non Vucinic, dicevamo, poteva segnare la rete della vittoria di ieri, lui che a S.Siro, in Supercoppa, aveva regalato il pari ai nerazzurri avviando la loro rimonta per la conquista del trofeo. Da quella sera il nostro Mirko era entrato in un cono d'ombra dal quale sembrava non dovesse uscire più. Abulico, apatico, mai incisivo, autore di tiri alle stelle che lo stavano precipitando alle stalle. Ma dov’era finito il nostro Mirko? Poi, a pensarci bene, anche l’anno scorso andò così, visto che si sbloccò solo l’1 novembre contro il e allora un po’ ci consolava l’idea che presto si sarebbe ripreso e avrebbe ricominciato a trascinarci alla vittoria. Quella prestazione di Milano in Supercoppa fu troppo brutta per essere vera e quell’errore doveva davvero averlo fatto precipitare nello sconforto più nero. Ecco perché il gol di ieri è giusto e gli ridà quello che il destino gli aveva tolto in questo primo mese di stagione ufficiale. Partito dalla panchina, entrato al 76’, aveva a disposizione una ventina di minuti, recupero compreso, per far vedere che era tornato. C’è riuscito al 92’, a un solo minuto dalla fine, quando se segni non ti riprende più nessuno. Ed è stato giusto così, per lui e anche per la Roma, che proprio negli ultimi minuti si era vista negare la vittoria col  e il pari a Brescia, dove Sereni si era inventato la parata della vita sul colpo di testa di Adriano al 97’. Gli ultimi minuti, già, quelli che l’anno scorso erano spesso decisivi in positivo per le sorti giallorosse e che stavolta, finalmente, ci sono tornati amici. Pensate, nella stagione passata, tra campionato e coppe, la Roma aveva conquistato punti nel finale in ben 6 partite. All’1- 1 di Londra col Fulham in Europa League (gol di Andreolli) si aggiunsero le 5 gare in serie A che fruttarono alla Roma ben 8 punti nel finale: Siena-Roma 1-2 con punizione di Riise all’89’ nel giorno dell’esordio di Ranieri in panchina; Palermo-Roma 3-3 con rigore del pari di all’88’; Catania-Roma 1-1 con pareggio di al 92’; - Roma 1-2 con gol decisivo di Riise al 93’; Roma-Siena 2-1 col gol di tacco di Okaka all’88’. Attenti, dunque, la squadra di Ranieri ha ripreso le sue vecchie abitudini ed è tornata. Ora tutti dovranno fare i conti con lei.