«Sì, ha sbagliato Fermiamo Russo»

24/09/2010 alle 11:49.

CORSPORT (E. PINNA) - Alla fine, si sono arresi all’evidenza. Russo a Brescia mercoledì notte. Ma anche Giannoccaro a Napoli ha qualche ombra. E ancora, andando a ritroso (e mica di tanto, le giornate di campionato sono solo quattro), Romeo a Palermo, Rizzoli a Parma, Valeri a Genova e Rocchi a Cesena domenica scorsa; Mazzoleni a Torino, Orsato a Lecce, Tagliavento a Brescia, De Marco a Napoli e Pierpaoli a Genova il 12 settem bre al secondo turno (senza considerare ancora Russo a Cesena il sabato). E il gol fantasma di Firenze (c’era Gervasoni), che ha aperto il campionato. Tanto, troppo, per essere solo all’inizio.

FANTASMA - Il primo problema nasce con l’uscita di scena di Pierluigi Collina. Che se, da una parte, poteva rappresentare una “figura ingom­brante” per i direttori di gara visto il carisma (e sotto questo punto di vista anche per qualche dirigente Aia...) e la portata mondiale del via­reggino, dall’altra assicurava un parafulmine efficace nei confronti dell’esterno. Cosa di non poco conto per un “circolo chiuso” come l’Aia. Né Nicchi (come ha fatto al raduno di Sportilia e alla presentazione delle Can a Roma) si sarebbe permesso di dire che poi, comunque, le designazioni erano (anche) di sua competenza, né i dirigenti di società avrebbe sbraitato contro Braschi se di fronte avesse avuto Collina. Sulla cui uscita di scena ci sarebbe molto da dire. Nessuno, pare, l’ha interpellato, quando a inizio 2010 si è comin ciato a discutere della divisione delle due Can, presentando poi il lavoretto confezionato (Collina supervisiore del le due Can, con due sotto commissioni guidate da Borriello e Serena) a giugno. Può aver influito? Di certo, Collina ave va grande appeal sul suo gruppo.

EQUIVOCO - La conseguenza e stato un riordinare nomi e poltrone in poco tempo. E qui è nato il grande equivoco, che di sicuro non ha giovato a Stefano Braschi. Chi è il designatore? L’ex arbitro di Barberino di Mugello, che ha raccolto un’ere dità scomoda, o il presidente dell’Aia, Nicchi? Confusione che ha minato qual che certezza, ha aumentato timo ri e paure e ha mutato il punto di vista degli arbitri. Il duopolio, è storia recen te, non ha mai funzionato... C’è, poi, an che un caso economico: gettoni a parti ta limati, meno gare da arbitrare (chi sbaglia in A resta fermo, salto previsto solo dalla B. Possibile che oggi fra le designazioni di A trovi posto Guida di Torre Annunziata), stesso livello di stress.

PROBLEMA - E dunque fermare un arbitro in A diventa un problema, i numeri sono quelli. Così diventa difficile, per esempio, scegliere l’arbitro per Roma-Inter di domani. «Sarà un arbitro all’altezza» . La logica direbbe Tagliavento, ma se fosse Morganti?