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CORSPORT (E. PINNA) - Alla fine, si sono arresi allevidenza. Russo a Brescia mercoledì notte. Ma anche Giannoccaro a Napoli ha qualche ombra. E ancora, andando a ritroso (e mica di tanto, le giornate di campionato sono solo quattro), Romeo a Palermo, Rizzoli a Parma, Valeri a Genova e Rocchi a Cesena domenica scorsa; Mazzoleni a Torino, Orsato a Lecce, Tagliavento a Brescia, De Marco a Napoli e Pierpaoli a Genova il 12 settem bre al secondo turno (senza considerare ancora Russo a Cesena il sabato). E il gol fantasma di Firenze (cera Gervasoni), che ha aperto il campionato. Tanto, troppo, per essere solo allinizio.
FANTASMA - Il primo problema nasce con luscita di scena di Pierluigi Collina. Che se, da una parte, poteva rappresentare una figura ingombrante per i direttori di gara visto il carisma (e sotto questo punto di vista anche per qualche dirigente Aia...) e la portata mondiale del viareggino, dallaltra assicurava un parafulmine efficace nei confronti dellesterno. Cosa di non poco conto per un circolo chiuso come lAia. Né Nicchi (come ha fatto al raduno di Sportilia e alla presentazione delle Can a Roma) si sarebbe permesso di dire che poi, comunque, le designazioni erano (anche) di sua competenza, né i dirigenti di società avrebbe sbraitato contro Braschi se di fronte avesse avuto Collina. Sulla cui uscita di scena ci sarebbe molto da dire. Nessuno, pare, lha interpellato, quando a inizio 2010 si è comin ciato a discutere della divisione delle due Can, presentando poi il lavoretto confezionato (Collina supervisiore del le due Can, con due sotto commissioni guidate da Borriello e Serena) a giugno. Può aver influito? Di certo, Collina ave va grande appeal sul suo gruppo.
EQUIVOCO - La conseguenza e stato un riordinare nomi e poltrone in poco tempo. E qui è nato il grande equivoco, che di sicuro non ha giovato a Stefano Braschi. Chi è il designatore? Lex arbitro di Barberino di Mugello, che ha raccolto unere dità scomoda, o il presidente dellAia, Nicchi? Confusione che ha minato qual che certezza, ha aumentato timo ri e paure e ha mutato il punto di vista degli arbitri. Il duopolio, è storia recen te, non ha mai funzionato... Cè, poi, an che un caso economico: gettoni a parti ta limati, meno gare da arbitrare (chi sbaglia in A resta fermo, salto previsto solo dalla B. Possibile che oggi fra le designazioni di A trovi posto Guida di Torre Annunziata), stesso livello di stress.
PROBLEMA - E dunque fermare un arbitro in A diventa un problema, i numeri sono quelli. Così diventa difficile, per esempio, scegliere larbitro per Roma-Inter di domani. «Sarà un arbitro allaltezza» . La logica direbbe Tagliavento, ma se fosse Morganti?