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La Roma riparte da Marco Borriello. L'ultimo arrivato in casa giallorossa è quello che dà più certezza, nella costanza di rendimento, al tecnico Claudio Ranieri. Anche ieri, l'attaccante ex Milan ha messo il sigillo nella seconda vittoria della squadra in questa stagione, contro il Cluj in Champions League: quella ai romeni è stata la sua terza rete in 385 minuti giocati. Ranieri aveva deciso di far riposare Borriello perchè fino ad ora aveva sempre giocato, poi lo ha mandato in campo perchè gli serviva la sua lucidità. E lui ha risposto. I tifosi intanto cominciano a coccolarselo,
Tra le diverse facce della squadra che sta ritrovando i risultati c'è anche quella di Adriano, che appare lontano dall'Adriano dei tempi d'oro ma, innegabilmente, mostra grande impegno. Ma, oltre ai singoli, c'è l'aspetto delle prestazioni della compagine giallorossa in generale. Ieri sera, nonostante e dopo il 2-1 al Cluj, gli stessi giocatori di Ranieri hanno criticato la performance in campo: Pizarro e Mexes, ad esempio, hanno chiaramente ammesso che per la squadra non è stata una buona partita e che in campo il gruppo soffre ancora troppo. Arrivano i risultati ma mancano ancora gli equilibri e gli automatismi che dovrebbero rendere la Roma anche bella. Ma su questo aspetto il tecnico è sempre stato chiaro: dimenticatevi il bel gioco. Quest'anno, come nella scorsa stagione, Ranieri prima di tutto vuole che la fase difensiva trovi l'equilibrio giusto per evitare che, anche quando arrivano i tre punti, gli avversari riescano sempre e comunque ad andare in rete.
Domenica la Roma giocherà a Napoli alla ricerca della seconda vittoria in campionato e Ranieri può sorridere perchè - a parte Mexes squalificato e Taddei e Julio Sergio indisponibili - sta via via ritrovando tutti. E la certezza, rispetto allo scorso anno, è che la rosa ha molti rincalzi e soluzioni: basti guardare la panchina che c'era con l'Inter (da Doni in porta, ad Adriano e Baptista in atacco, poi Vucinic, Brighi). Insomma le risorse per fare una buona stagione ci sono, ora Ranieri deve lavorare sulla tattica, sui meccanismi, sugli automatismi di cui parla spesso. Lui come i giocatori, a partire da Pizarro, che ieri ha ammesso: «Questa ancora non è la mia Roma».
(ansa)