CORSPORT (P. TORRI) - «Fosse per me giocherei già a Cagliari », perché lui è un uomo che non deve chiedere mai, un duro che che non sa cosa voglia dire tirarsi indietro. Per essere ancora più precisi, John Arne Riise sarebbe stato disponibile ad andare in campo pure ieri sera, con la maglia della sua Norvegia, nella partita contro il Portogallo, valida per il girone di qualificazione ai prossimi campionati europei. Ma visto che non dipendeva da lui, non ha potuto fare altro che lo spettatore, come sarà a Cagliari e come, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe essere per trequattro settimane. Perché quando si ha a che fare con una commozione celebrale, tutto si può fare meno che correre rischi.
NOTTATA -In ogni caso la nottata è passata per John Arne Riise che, ieri mattina, è stato dimesso dallospedale di Oslo dove era stato ricoverato dopo il tremendo scontro in allenamento con il compagno Ruud, la capocciata, la paura, lambulanza, i primi accertamenti che hanno certificato la commozione cerebrale. La Roma si è mantenuta in costante contatto con il giocatore e i medici della nazionale norvegese, in particolare attraverso Salvatore Scaglia, tra laltro nato proprio a Oslo (è figlio di un diplomatico). Il team manager giallorosso ieri mattina ha parlato direttamente con il giocatore che gli ha confidato di non ricordare nulla dellimpatto in allenamento con il compagno e di avvertire ancora un po di dolore alla testa. Questo, peraltro, tutto ha fatto meno che impaurire Riise che ai dirigenti della federcalcio norvegese ha chiesto di poter essere comunque vicino, almeno come spettatore in tribuna, ai compagni di nazionale che ieri sera hanno giocato a Oslo contro il Portogallo. Alla fine lesterno mancino è stato convinto a rimanere nella sua casa della capitale norvegese (con lui ci sono anche la moglie e la figlia) dove si tratterrà ancora per qualche giorno.Nelle prossime quarantotto ore farà nuovi accertamenti radiografici, in particolare una specifica risonanza magnetica al cranio dal cui esito dipenderanno i tempi di recupero del giocatore. Al momento il suo rientro a Roma è previsto per lunedì prossimo. Anche perché, come ha spiegato il dottor Pengue aRoma channel,in questo momento
«Riise non può prendere laereo».Una volta tornato a Trigoria, il norvegese sarà comunque sottoposto a nuovi accertamenti che dovranno certificare in via definitiva i tempi di recupero.
ALTERNATIVE -Ranieri per almeno tre-quattro partite dovrà fare a meno del suo esterno sinistro basso titolare, oltretutto uno che la passata stagione è stato il più presente tra i giallorossi. Anche perché se mai il tecnico avesse voluto concedere un po di riposo al norvegese, non avrebbe potuto farlo visto che mancava unalternativa di ruolo nella rosa romanista dello scorso anno. Per questa ragione il tecnico aveva chiesto alla società di acquistare sul mercato un mancino che potesse rappresentare unalternativa a Riise. Il mancino è arrivato, è Paolo Castellini, trasferitosi a Trigoria in prestito gratuito con un diritto di riscatto a fine stagione fissato a un milione. Per la proprietà transitiva della logica, sabato sera a Cagliari, nellanticipo di campionato, dovrebbe dunque toccare allex parmigiano prendere il posto del norvegese in una confermata linea a quattro. Ma a proposito non sono escluse sorprese. Non va dimenticato, per esempio, che un anno fa, alla prima di Ranieri sulla panchina della Roma sul campo del Siena, lallenatore schierò proprio Burdisso come esterno sinistro basso (Riise era in panchina, entrò nel corso della partita, segnando a due minuti dalla fine il gol vincente). Non si può neppure escludere uno spostamento di Cassetti a sinistra con Rosi (o Burdisso) a destra. E per non dimenticare nessuna ipotesi, Ranieri potrebbe pure sorprendere schierando una difesa a tre.