Roma, Riise fuori un mese

08/09/2010 alle 09:51.

CORSPORT (P. TORRI) - «Fosse per me giocherei già a Ca­gliari », perché lui è un uomo che non deve chiedere mai, un duro che che non sa cosa voglia dire tirarsi indietro. Per essere anco­ra più precisi, John Arne Riise sarebbe sta­to disponibile ad andare in campo pure ieri sera, con la maglia della sua Norvegia, nel­la partita contro il Portogallo, valida per il girone di qualificazione ai prossimi campio­nati europei. Ma visto che non dipendeva da lui, non ha potuto fare altro che lo spettato­re, come sarà a Cagliari e come, nella peg­giore delle ipotesi, potrebbe essere per tre­quattro settimane. Perché quando si ha a che fare con una commozione celebrale, tutto si può fare meno che correre ri­schi.

NOTTATA -In ogni caso la not­tata è passata per John Arne Riise che, ieri mattina, è sta­to dimesso dall’ospedale di Oslo dove era stato ricovera­to dopo il tremendo scontro in allenamento con il compa­gno Ruud, la capocciata, la paura, l’ambulanza, i primi accertamenti che hanno cer­tificato la commozione cere­brale. La Roma si è mantenu­ta in costante contatto con il giocatore e i medici della na­zionale norvegese, in partico­lare attraverso Salvatore Scaglia, tra l’altro nato proprio a Oslo (è fi­glio di un diplomatico). Il giallorosso ieri mattina ha parlato diretta­mente con il giocatore che gli ha confidato di non ricordare nulla dell’impatto in allena­mento con il compagno e di avvertire anco­ra un po’ di dolore alla testa. Questo, peral­tro, tutto ha fatto meno che impaurire Riise che ai dirigenti della federcalcio norvegese ha chiesto di poter essere comunque vicino, almeno come spettatore in tribuna, ai com­pagni di nazionale che ieri sera hanno gioca­to a Oslo contro il Portogallo. Alla fine l’esterno mancino è stato convinto a rima­nere nella sua casa della capitale norvegese (con lui ci sono anche la moglie e la figlia) dove si tratterrà ancora per qualche giorno.Nelle prossime quarantotto ore farà nuovi accertamenti radiografici, in particolare una specifica risonanza magnetica al cranio dal cui esito dipenderanno i tempi di recupero del giocatore. Al momento il suo rientro a Roma è previsto per lunedì prossimo. An­che perché, come ha spiegato il dottor Pen­gue aRoma channel,in questo momento

«Riise non può prendere l’aereo».Una volta tornato a Trigoria, il norvegese sarà comun­que sottoposto a nuovi accertamenti che do­vranno certificare in via definitiva i tempi di recupero.

ALTERNATIVE -Ranieri per almeno tre-quattro partite dovrà fare a meno del suo esterno si­nistro basso titolare, oltretutto uno che la passata stagione è stato il più presente tra i giallorossi. An­che perché se mai il tecnico avesse voluto concedere un po’ di riposo al norvegese, non avrebbe potuto farlo vi­sto che mancava un’alternati­va di ruolo nella rosa romani­sta dello scorso anno. Per questa ragione il tecnico ave­va chiesto alla società di ac­quistare sul mercato un man­cino che potesse rappresen­tare un’alternativa a Riise. Il mancino è arrivato, è Paolo Castellini, trasferitosi a Tri­goria in prestito gratuito con un diritto di riscatto a fine stagione fissato a un milione. Per la proprietà transitiva della logica, saba­to sera a Cagliari, nell’anticipo di campiona­to, dovrebbe dunque toccare all’ex parmi­giano prendere il posto del norvegese in una confermata linea a quattro. Ma a proposito non sono escluse sorprese. Non va dimenti­, per esempio, che un anno fa, alla prima di Ranieri sulla panchina della Roma sul campo del Siena, l’allenatore schierò proprio Burdisso come esterno sinistro basso (Riise era in panchina, entrò nel corso della parti­ta, segnando a due minuti dalla fine il gol vincente). Non si può neppure escludere uno spostamento di Cassetti a sinistra con Rosi (o Burdisso) a destra. E per non dimentica­re nessuna ipotesi, Ranieri potrebbe pure sorprendere schierando una difesa a tre.