Riscatto

25/09/2010 alle 11:02.

CORSPORT (P. TORRI) - Claudio Ranieri è convinto, la nottata sta per finire, «è tornata la Roma che conosco» . Non ci fosse quell’odore di sigaro toscano, meglio viareggino, che continua a sentire dalle parti di Trigoria, si potrebbe pensare pureche tutto è tornato nella normalità. Quando però di normalità, almeno rispetto agli ultimi anni, in questa ennesima sfida tra le grandi duellanti degli ultimi cinque anni, c’è ben poco. Basta dare uno sguardo alla clas




LA SFIDA -
Mai avrebbe pensato, alla quinta giornata, di essere costretto o quasi a giocarsi la possibilità di continuare a pensare in grande. Mourimho è acqua passata, ora c’è da ritirare su la Roma, un po’ come fe ce quando arrivò poco più di un anno fa a Trigoria:« Stavolta non partiamo alla pari, la classifica è lo specchio delle squadre. Chi segue la Roma sa qualiproblemi abbiamo avuto. Noi ora abbiamo recupera to giocatori importanti e a Brescia abbiamo ritrovato la nostra mentalità, quindi adesso è come se ricomin ciassimo il nostro campionato. Certo, c’è da lavorare ma io sono sereno e i giocatori anche. A Brescia ho avuto risposte positive dalla squadra, ho ritrovato la Roma che i romani vogliono, motivata, determinata, che ha fatto tanto bene l'anno scorso».



FORMAZIONE -
Sarà stata la serenità, sta di fatto che in questa occasione, alla vigilia di una partita che è lo spartiacque della stagione, Ranieri ha pure sciolto qualche dubbio su chi manderà in campo:« sta bene, è il nostro campione, il nostro simbolo, ci sarà sicuramente. Al posto dell’infortunato Julio Sergio, giocherà , è lui il secondo, anche se devo dire che Doni sta lavorando bene. Devo vedere come sono le condizioni di , ha questa contusione che gli dà un po’ fastidio, ma lui è sempre positivo e fiducio so, è un buon segnale. Dopo Brescia non è che sia più in salita. Ma proprio a Brescia ho visto la squadra mettere quel qualcosa che voglio io, sono ottimista.Non siamo depressi, ma amareggiati. Noi amiamo il calcio sopra ogni cosa e quando accadono certe cose, ti senti come colpito a freddo. Però nel calcio certe co se accadono, hanno sbagliato e lo hanno riconosciu to. Chi è l’arbitro? Ah, Morganti, lo scopro adesso. Io amo il calcio, credo nel calcio pulito. Rispetto tutti quello che lo fanno. Gli altri non li rispetto e non li cal colo ».



LIPPI E DINTORNI -
Rieccolo, allora, il Ranieri furioso e polemico. Con Lippi stavolta protagonista solo un po’ defilato:«Non voglio replicare a Lippi, non ora, ci sa rà tempo. Peraltro non devo replicare a nessuno, de vo pensare solo all’Inter. Ormai ho una certa età e non mi amareggio più, adesso ci convivo, anche se non lo accetto, mi schifa. Quali sono le mie colpe? Le stesse dei due anni alla o della stagione a Parma. Ripeto, mi piace parlare di calcio. Tutti quelli che cer cano la polemica solo per il gusto di farla, per attira re audience, non mi piacciono. Sarebbe bellissimo parlare solo di calcio. Giochiamo a calcio, solo così ne verremo fuori». E allora si giochi.