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IL GIORNALE (M. DI DIO) - Questa Roma, come dice Ranieri, avrà pure le palle, ma appare sempre più convalescente dal punto di vista fisico e psicologico. E nellultimo quarto dora butta via un successo che stava conquistando senza esaltare. «In difesa mancano alcune pedine per cui facciamo arrosti misti», il giudizio impietoso del tecnico alla fine della partita con il Bologna (12 i gol già subiti in 5 gare ufficiali). Come impietosi sono i fischi dellOlimpico su una squadra davvero in crisi: era dalla stagione 2001/2002 che la Roma non partiva così male.
Partita subito in discesa con il gol (in fuorigioco, diranno le immagini tv) di Borriello - primo centro con la maglia giallorossa -. La traversa di Totti e il gol annullato a Juan sembrano legittimare il vantaggio, anche se nel finale di tempo Mexes rischia il rigore (tocco di manoevidente in area nonvisto dallincerto Peruzzo) e nella stessa azione Paponi coglie il palo prima di infortunarsi. È uncampanello dallarme pericoloso insieme ai cambi anticipati ai quali è costretto Ranieri, malautogol di Rubin allunga le distanze e il palo di Guillermo Burdisso (chiamato in causa per linfortunio di Cassetti) sono i sintomi che la Roma vuole tenere le mani sul match.E invece cresce il Bologna, bravo a non crollare nei momenti difficili: Di Vaio è imprendibile, spreca tre occasioni da gol e poi in 13 minuti colpisce due volte. «I limiti della Roma? Forse qualcuno a livello psicologico, forse per quello che è successo in settimana», così lex laziale che non segnava alla Roma da dieci anni. «Ce la siamo guadagnata, anzi ai punti meritavamo noi», lopinione del tecnico felsineo Malesani. Bocche cucite tra i giocatori tranne Riise («farò di tutto per esserci sabato con lInter»), ma la società esclude lipotesi ritiro. «È un momento no, ma ripartiremo», promette il tecnico giallorosso.